Collana “Federico piccolo cavaliere” di Didier Dufresne, ill.di Didier Balicevic, Lapis
Anche Federico infatti ha un sorellina minore, Flora, due genitori – i decaduti ma felici conti della Bretella Depantalon – e qualche bega con gli amici, soprattutto quelli un po’ bulli e dispettosi come Martino.
Certo, qualche differenza c’è e per i giovanissimi lettori sarà divertente accompagnare il loro piccolo eroe tra tornei e duelli, castelli e abbazie, briganti e foreste, sempre all’insegna dell’avventura e del mistero, animati da una garbata ma efficace suspense narrativa.
I libri hanno un formato piccino e comodo, una grafica accattivante e colorata.
La storia è suddivisa in brevi capitoli, ciascuno dei quali è preceduto da un brevissimo incipit che riassume in due o tre righe quanto già accaduto.
Il font largo e le righe ben distanziate, come anche la frequente alternanza tra parte testuale e immagini, rendono i libricini adatti ai piccoli lettori già a partire dal primo anno della scuola primaria.
I racconti, poi, sono semplici e presentano un buon miscuglio tra vicende avventurose e fantasiose calate nella realtà storica narrata – con riferimenti all’immaginario medioevale – e problematiche e questioni ben note e comuni anche ai bimbi dei nostri tempi, come le relazioni familiari, la disputa con gli amici prepotenti, la scuola e via così.
La collana conta al momento otto titoli. L’espediente della serialità, a mio parere, può ben funzionare con i primi lettori che sono rassicurati da un formato e una grafica costanti, e hanno piacere e curiosità, una volta amato il personaggio, nel ritrovarlo in diverse storie.
Consigliato dai sei anni.
SCELGO QUESTI LIBRI PER: per le prime letture autonome; per le storie semplici e avventurose in grado di coinvolgere e divertire; per il formato pratico e accattivante, le immagini piacevoli e il testo chiaro e facile da leggere (e un piccolo utile glossario delle parole difficili riportato nella bandella di quarta)
NON MI CONVINCE MOLTO PER: nulla da segnalare, un buon prodotto, riferito al target di interesse.
DA NOTARE CHE: simile come formato, grafica e intento (prime letture autonome) è pubblicata, dalla stessa casa editrice, anche la collana “All’ombra delle piramidi” di Janna Carioli, Luisa Mattia e Barbara Bongini.
“La principessa che salvava i principi” di Claudia Souza, ill. di Christelle Ammirati, Callis
Ecco un altro libro schierato contro il pregiudizio di genere: chi l’ha detto che siano sempre i principi a salvare le principesse? Non può accadere il contrario?Sì certo che può. E lo dimostra la sbarazzina principessa protagonista di questa vivace storia.
Lei non ama tanti fronzoli, non indossa vestitoni larghi e scomodi – seppure la sua pratica armatura sia alla moda e non rinunci, aspetto che mi garba assai, a qualche vezzo – ha una spada ben efficace e, soprattutto, si dedica alla rischiosa arte di salvare tanti nobili maschietti da incantesimi, orchi e brutte avventure varie.
Fin quando non incappa in una sfida proprio difficile.
Ma il principe che è imprigionato stavolta pare valer davvero la pena di qualche sforzo in più – si sarà mica innamorata? – e allora eccola ad affrontare con coraggio mostri, leoni, serpenti e stregacce malefiche (ma credulone).
Come? Ma con la forza della creatività e dell’intelligenza! Le femminucce non ne difettano certo.
Per dimostrare che non serve sempre e soltanto la forza per cavarsi d’impaccio nelle situazioni complicate. Anzi.
Costruito sul modello della narrazione interlocutoria, il racconto è brioso e coinvolgente, seppure un po’ affrettato in alcuni passaggi.
Il capovolgimento dello stereotipo, qui quello di genere, è sempre un pregio nei libri per bambini e li diverte, insegnando e facendo riflettere senza moralismi o pedagogismi ma con la forza della sorpresa e della risata.
Consigliato dai cinque anni.
SCELGO QUESTO LIBRO PER: perché capovolge gli stereotipi di genere offrendo un modello di bambina coraggiosa e intraprendente, senza rinunciare alla femminilità; perché racconta che l’intelligenza e la creatività sono più efficaci della forza nel risolvere i problemi.
NON MI CONVINCE MOLTO PER: non ho gradito molto il passaggio sulle scene d’azione: per essere un libro che si schiera contro le false convinzioni e i luoghi comuni, l’indugiare sul fatto che alle femminucce non piacciono i racconti di combattimenti e simili mi è parso uno scivolone. Per gusto personale, inoltre, non mi entusiasmano nemmeno le illustrazioni.
DA NOTARE CHE: in questo libro autrice ed editrice coincidono. Claudia Souza infatti, oltre ad essere la fondatrice di Callis Italia si è anche appassionata, negli ultimi anni, all’ideazione e alla scrittura di storie per bambini.
Se il libri ti piacciono, comprali qui: Torneo a Tristelandia (primo libro della collana) – (“La principessa che salvava i principi” non è disponibile su Amazon)