IL LIBRO: “Davì” di Barbara Garlaschelli, Camelozampa
IL CONTENUTO: Piccolo formato – più che tascabile – per un racconto dai toni lievissimi ma i contenuti significativi. Suddiviso in brevi capitoli, alterna il punto di vista del giovane protagonista – il diciannovenne Davide, che vive come un senzatetto, abbigliato come un punk – e scene di vita di passanti metropolitani, ripresi nel momento del loro rapido incontro con Davì.
Il ragazzo è andato via di casa e si ingegna a sbarcare il lunario con piccoli lavori occasionali, dormendo nei pressi di un centro commerciale, dove è situata anche la biblioteca nella quale lavora Beatrice, un’amica che si prende cura di lui, lo sostiene e lo aiuta come può.
Davì è sensibile e ama i libri, quasi infantile, dolce nei pensieri, è stato abbandonato dalla madre quando era ancora un bambino e ha lasciato, più tardi, un padre con il quale non è mai riuscito ad andare d’accordo.
La sua esistenza pare galleggiare in un’abitudine fatta di necessità, senza impegni, senza radici, senza progetti, solo il suo vagare vigile per la città, il suo look strambo, la profondità intensa degli occhi e i suoi ricordi.
Fin quando l’incontro con Nicla, giovanissima in fuga da una famiglia che non la comprende abbastanza, non cambierà per sempre le cose e, una volta aperte le porte al sentimento amoroso e al bisogno dell’altro, metterà di fonte alla coscienza di Davide la necessità di scegliere, progettare e affrontare il suo passato.
SECONDO ME: Un piccolo romanzo dove è centrale la sfera emotiva, disvelata con delicatezza e leggerezza. L’animo del protagonista è messo a nudo con pennellate gentili, attraverso i suoi ricordi, i suoi timori, le sue esperienze di vita, le persone che ruotano intorno a lui.
Più che i fatti contano le sensazioni, più che un filo conduttore temporale fa fede quello del sentimento.
Davì è sicuramente un diverso, ma la sue diversità è tutta buona, dolce, amabile. Gli si vuol bene facilmente, sia quando si rivela con le stesse sue parole, sia quando sono gli altri, i passanti presi dalle loro beghe quotidiane, a restituirci l’immagine di lui e l’esperienza dell’incontro.
Un racconto d’amore, di crescita, di una maturazione che avviene tramite il confronto e il contatto con l’altro che mette in discussione, sveglia la coscienza.
Una storia che procede tramite tanti punti di luce, che segnano un cammino simbolico.
Una coralità che più che nella narrazione, risiede nella percezione dell’esistenza che è appunto un coro di emozioni e sentimenti che indirizzano e indicano la via che conduce verso ciò che è importante e vero.
(consigliato da 11 anni)
MI PIACE PER: per la scorrevolezza e la delicatezza; perché è lieve, intimo e profondo; perché parla di diversità e crescita, di incontro e amore; perché la figura del protagonista è originale e ben tratteggiata
NON MI PIACE PER: non ho osservazioni specifiche da fare
VALUTAZIONE:
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