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I BON BON – “Hank Zipzer e le cascate del Niagara” & “Quaderno di un ripetente”

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

“Hank Zipzer e le cascate del Niagara” di Henry Winkler e Lin Oliver, Uovonero

hank
Hank Zipzer è in quarta elementare e soffre di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), dislessia in particolar modo. Ha quindi difficoltà a leggere, scrivere e far di conto in maniera veloce e automatica.
Per il resto Hank possiede un’intelligenza brillante, è socievole, spiritoso, creativo e non si perde facilmente d’animo.
Purtroppo però per lui – come per tanti ragazzini che soffrono dei suoi stessi problemi – la scuola è una gran fatica, soprattutto perché non mette a sua disposizione strumenti didattici alternativi, mezzi e metodi, cioè, che gli permettano di apprendere – e di dimostrare l’apprendimento ai fini di una valutazione – come tutti i suoi compagni.

E se gli strumenti compensativi non sono offerti ad Hank, bhe, lui….se li inventa! E così decide che invece di svolgere il consueto, e noiosissimo, tema sulle vacanze estive, assegnato dalla poco comprensiva signorina Adolf (un nome, un programma) – compito per lui troppo arduo – porterà le vacanze in classe!
Insieme ai suoi amici Frankie e Ashley – e al geniale ma vituperato piccolo secchione Robert – costruisce un fantastico modellino delle cascate del Niagara (il luogo dove ha trascorso l’estate), addirittura funzionante, con tanto di rocce, acqua che cade e vapore che si alza.
Ma, ahimè, le cose per il povero Zipzer non volgeranno nel verso giusto e la sua impresa si trasformerà rapidamente in tragedia tra le urla dell’insegnante, le risate dei compagni e l’ira del preside.
Tutto il male, per fortuna, non viene per nuocere: il ragazzino durante il periodo di punizione che segue il disgraziato evento avrà la buona sorte d’incontrare un maestro “illuminato” che capirà che non c’è proprio nulla che non va nel cervello di Hank – anzi! – e che semplicemente ha bisogno di imparare in modo diverso.

Una lettura vivace e spumeggiante, adatta alle vacanze estive come anche buona per far sentire compresi tutti quei bambini che soffrono degli stessi disturbi del protagonista.
Un libro nato dalla fantasia di Henry Winkler – che molti ricorderanno come il simpatico Fonzie di Happy Days – e dalla penna e la rielaborazione di Lin Oliver – scrittrice e produttrice televisiva.
Winkler racconta le vicende del piccolo Hank traendo l’ispirazione dal suo vissuto: anche lui dislessico e con un passato pessimo rapporto con la scuola, in un’epoca in cui i DSA non erano né noti né riconosciuti e supportati. Un dislessico che diventa scrittore quindi! Quale migliore rivincita?

La casa editrice Uovonero, attenta ai temi della diversità nell’ambito dell’apprendimento, realizza questo libro seguendo criteri di alta leggibilità: font, dimensioni, impaginazione, distanza tra lettere e paragrafi, perfino il colore della carta…tutto è pensato e realizzato per facilitare la lettura da parte di chi ha qualche difficoltà e per renderla gradevole ed agevole a tutti.

A valorizzare il libro le belle illustrazioni in bianco e nero di Giulia Orecchia, sempre spassose anche quando private dei loro, solitamente vivacissimi, colori.

Consigliato da otto anni

SCELGO QUESTO LIBRO PER: perché è divertente e movimentato con un simpatico protagonista; perché aiuta i bambini con disturbi dell’apprendimento a sentirsi compresi; perché è progettato secondo criteri di alta leggibilità.

NON MI CONVINCE MOLTO PER: le vicende delle simpatiche schiappe sono oramai molto gettonate nei libri per ragazzini e tendono a risultare un po’ scontate e ripetitive, a prescindere dalle motivazioni più profonde che spingono a scriverne (qui la sensibilizzazione sui DSA). Mi chiedo inoltre quanto maestre così ottuse e poco informate, come quella della storia, possano ancora esistere al giorno d’oggi (ma qui forse sono io a peccare di ingenuità).

DA NOTARE CHE: le avventure di Hank Zipzer in America sono una serie che conta parecchi titoli.

cornicetta

“Quaderno di un ripetente” di Claudio Comini, San Paolo

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Se vi piace giocare con le parole ed esplorare le possibilità divertenti del linguaggio, questo è il libro che fa per voi!

Il giovanissimo protagonista, ripetente di quinta elementare, si è scocciato di seguire le regole e decide di tenere un diario dove scriverà come più gli aggrada, domando parole e frasi al suo volere.

Viene presentata così la sua sperimentazione che di sciocco, in realtà, ha ben poco traendo la sua ispirazione – come di spiega nel capitolo conclusivo – dai giochi di parole e i lavori di scrittori, comici e altri personaggi noti. Si rivela quindi arguta, intelligente e affatto banale.
Si parte dai falsi alterati, che formano uno spassoso “boccabolario”, una sorta di vocabolario dove le definizioni sono ben lontane dal significato reale e, per contrasto con le parole, danno vita a freddure (bigamia: cocchio a due ruote di mia proprietà; campidoglio: terrenti scivolosi…).
Si procede  poi per doppi sensi, associazioni, contrasti, fino ad altri giochi linguistici più o meno complessi – sempre divertenti – usati per comporre buffi racconti, dall’effetto comico e talvolta sorprendente.

Le storielle sono intervallate da episodi di vita scolastica del ragazzino protagonista, in una sorta di diario-quaderno creativo dove questi, oltre a comporre i suoi esperimenti con le parole, accenna agli scontri con la maestra – poco sensibile ai suoi lavori – e alla passione per la compagna di classe Michela.

Un libro originale e interessante per mostrare ai bambini che con la lingua si può creare, giocare e divertirsi, che le parole non sono uno strumento passivo, ordinario e ordinato ma, se usate con fantasia, posso rivelare aspetti comici e spassosi.
E i giochi che si possono fare non finiscono mai!
Uno stimolo, sicuramente, per la creatività e per l’immaginazione, e anche un mezzo per scoprire la vena umoristica che si cela nel lettore.
Una lezione che da Queneau a Rodari, passando per altri autori, più o meno noti e prestigiosi, non ha mai smesso di attrarre e incuriosire.

Le illustrazioni in bianco e nero di Sara Benecino colgono perfettamente lo spirito del testo e con le loro interpretazioni buffe amplificano e sottolineano l’effetto comico.

Consigliato dai nove anni.

SCELGO QUESTO LIBRO PER: perché è originale e spassoso; perché suggerisce giochi creativi da fare con il linguaggio; perché mostra le infinite possibilità comiche della lingua se elaborata con fantasia e creatività.

NON MI CONVINCE MOLTO PER: più che un difetto è una nota: nonostante la veste agile e apparentemente di facile fruizione, il libro non è semplicissimo e richiede una lettura attenta e vigile per cogliere a pieno l’effetto comico.

DA NOTARE CHE: molto interessante la postfazione, dove l’autore cita autori e libri che sviluppano e affrontano il tema del linguaggio duttile e creativo.

Se il libri ti piacciono, comprali qui: Hank Zipzer e le cascate del Niagara
Quaderno di un ripetente


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