“Io vado!” di Matthieu Maudet, Babalibri
L’uccellino, saltando dal nido con piglio sicuro, ha deciso: “Io vado!”
Quindi, baldanzoso, zampetta lungo il ramo del suo albero comunicando a chiunque incontri la sua ferma risoluzione.
Tutti, dalla mamma al papà, dai nonni agli amici, si accorano non per convincerlo a desistere (badate bene!), ma per consegnargli un oggetto che è probabile potrà servirgli, non si sa bene se durante il viaggio o una volta giunto a destinazione.
Eccolo quindi caricarsi di libro e ombrello, radio e torcia. Ovviamente dopo aver indossato maglia e berretto ed esserci messo in tasca qualche biscotto.
Ma dove sta andando? La sorpresa è d’obbligo, vietato quindi svelare la misteriosa destinazione. Di certo un luogo famigliare ai grandi come ai piccini nel quale è necessario….mettersi comodi!
Un albo cartonato, quadrato, robusto e maneggevole in grado di essere apprezzato dai lettori più piccoli per le illustrazioni semplici, chiare e vivaci, ben svettanti su sfondi bianchi e per l’andamento del racconto che gioca sulla suspense con un divertente finale a sorpresa.
E’ un libro che permette ai bambini di riconoscere, seppure in veste ornitologica, ruoli famigliari noti, come anche di nominare oggetti che fanno parte anche nel loro vissuto.
E’ un racconto che pone in una luce positiva la conquista dell’autonomia: i bimbi, che nella fase di crescita tra i due e i tre anni cominciano a provare il desiderio di fare e andare da soli, si rispecchiano nell’uccellino ed è bene che si sentano incoraggiati, ma seguiti, dalla figure affettive di riferimento, così come accade per il pennuto protagonista.
D’altra parte si noti che il luogo di destinazione – quello che non vi svelerò – ha molto a che fare con i primi traguardi in merito di autonomia e controllo del sé, in particolari della funzioni del corpo.
Ancora, gli albi che lavorano sui meccanismi di accumulazione e su quelli che permettono al lettore piccino di seguire un percorso, sono molto apprezzati perché permettono di entrare cognitivamente in contatto con i concetti di tempo e spazio, in maniera chiara e accessibile.
Interessanti e da notare anche alcuni primi elementi di narrazioni parallele, pur nell’essenzialità e nella linearità della scelta iconica: la piccola formica da ritrovare in ogni pagina è un esercizio divertente e stimolante per il bimbo, un gradevole diversivo che arricchisce la narrazione e introduce un elemento di gioco.
Consigliato da due anni.
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“Vietato leggere Lewis Carroll” di Diego Arboleda (ill. di Raul Sagospe), Lapis Edizioni
Scoppiettante e divertente, un romanzo da leggere in un fiato, ricco di situazioni comiche e scene d’azione esilaranti.
Ambientato a New York nel 1932 quando Alice Liddell, la signora ormai ottantenne che da bambina ispirò Lewis Carroll per il suo capolavoro, fu invitata per una celebrazione all’università della Columbia.
Ma la protagonista qui è un’altra Alice, di otto anni, e la sua istitutrice francese Eugene. La bambina è una grande appassionata delle avventure della sua omonima nel paese delle meraviglie ma i genitori, che temono la sua sia un’ossessione, hanno sancito la regola: vietato in casa non solo leggere, ma anche nominare, Carroll e i suoi romanzi. Chiunque viva nel palazzo ha l’obbligo di mentire e nascondere.
Ma come celare a chi ha una vera passione l’oggetto dei suoi desideri? Sarà possibile impedire che la piccola Alice incontri la donna che ha ispirato il libro che più ama?
Tanti personaggi buffi e irresistibili, un po’ bislacchi, ad animare le pagine: da Eugene, disastratrice nata, allo zio Stilt, che cammina sui muri e ha una fame insaziabile e incontenibile. Senza dimenticare “l’uomo dell’uovo”, colui che si porta dietro in carrozzina un enorme uovo di uccello elefante del Madagascar, per finire nientedimeno – per chiudere il cerchio – con Peter Davies, il serio editore che da ragazzino ispirò Peter Pan.
Riferimenti letterari – in grado di incuriosire il lettore che non si sia ancora cimentato coi classici o di deliziare chi invece li ha già nel proprio bagaglio – risate ed eventi rocamboleschi, per un romanzo che, tra le righe, ricorda che esperienza emozionante sia leggere e quanto alto possa essere il valore del libro del cuore. La lettura, in fondo, è un grande e necessario atto di ribellione.
Consigliato dagli otto anni e perfetto per le giornate estive.
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