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I buchi neri, gli ‘strumenti’ della gravità

Creato il 26 aprile 2013 da Astronomicamens @_starblogger_

cover_scharfIl testo che mi piace segnalare oggi è Gravity’s Engines: How Bubble-Blowing Black Holes Rule Galaxies, Stars, and Life in the Cosmos un libro di Scientific American/Farrar, Straus & Giroux scritto da Caleb Scharf, direttore del Columbia Astrobiology Center. Da molto tempo sappiamo che i buchi neri rappresentano quelle “regioni” dell’Universo dove i concetti di spazio e di tempo non hanno più senso. Spesso questi oggetti, che possono raggiungere masse dell’ordine di miliardi di volte la massa del Sole, si celano nei nuclei delle galassie. Essi sono così misteriosi, enigmatici e talmente distruttivi che nemmeno la luce riesce a sfuggire alla loro intensa attrazione gravitazionale. Studi molto recenti hanno condotto ad una serie di scoperte che hanno messo in luce, è il caso di dire, un nuovo lato dei buchi neri. Come spiega lo stesso autore, questi mostri del cielo non solo attirano qualsiasi cosa che gli passi vicino ma danno luogo ad enormi getti di materia e radiazione che si diffondono in maniera simmetrica nello spazio intergalattico rispetto al piano del disco di accrescimento. Queste immense strutture, chiamate bubbles, riciclano la materia circostante e creano nuove strutture cosmiche. L’autore ci conduce in un viaggio alla ricerca delle risposte alle domande più profonde sulla natura dell’Universo attraversando la nostra galassia, la Via Lattea, e ricordandoci che essa fa parte di una sorta di “zoo cosmico” nel quale esistono altri miliardi di galassie. E’ forse una coincidenza il fatto che ci troviamo proprio adesso nella Via Lattea? Potrebbe esserci una relazione tra la natura dei buchi neri e il ruolo che essi hanno nell’Universo anche in termini della vita come noi la conosciamo? Dopo tutto, noi stessi siamo fatti di polvere di stelle.


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