Oggi qua non è festa, quindi maledetti voi amici miei che ieri postavate su fb le vostre foto da ubriachi al mare, montagna o in collina. Un bel “maledetta” va anche a mia sorella che alle 6 del mattino mi sveglia mandandomi una foto della bottiglia di Chianti che si sta allegramente bevendo in Toscana… tepossino.
In ogni caso noi dopodomani ce ne andiamo! Eh si, ormai manca poco, la mia ridente Fratte mi aspetta a braccia aperte e sento già Pune City che piange per la mia partenza, si chiede come faranno a vivere senza il mio blog e io mi chiedo se qualcuno verrà mai a sistemarci la carta da parati… come ho già detto la puntualità non fa proprio per gli indiani!
In questi mesi posso dire di aver imparato a: prendere un rickshaw, perdermi in rickshaw e ritrovare la strada di casa facendo gesti e parlando in inglese-dialetto veneto e hindi maccheronico (eeee baba acia eeee dai ah date na mossa), attraversare la strada senza guardare e senza morire, fare il cambio euro-rupia a mente, camminare con il sari e fare finta di essere una donna indiana.
In questi mesi posso dire di non aver imparato a: farmi rispettare da M. pulizia ad uccello e farmi rispettare dalle donne che mi odiano nella mia society! Eh che ci posso fare!
Ieri io e il mio adorabile marito (devo dire adorabile perché è ancora arrabbiato con me!) siamo andati a pranzo in un hotel con ristorante italiano e chef italiano, ovviamente ieri di italiano non c’era niente, avevano fatto il buffet della domenica e c’era roba indiana mista ad italiana tipo la pizza col pollo speziato… robe che vorresti prendere tutti e lanciarli dalla finestra! Ci avevo messo un secolo per convincere mio marito ad andare a mangiare li e quando siamo arrivati ha visto il buffet mi ha guardato con la faccia piena d’odio e mi ha ripetuto: “io oggi non ci volevo venire”.
Alla fine ci siamo anche divertiti perché abbiamo conosciuto il cuoco che è italiano veramente e abbiamo parlato con lui un sacco, alla fine anche lui mi ha detto che dovrei essere più cattiva con chi mi tratta con cattiveria e più capo con M. pulizia ad uccello. Dopo aver passato più di un’ora a dirgli che aveva ragione e che ci proverò, dopo aver passato un’altra ora a sentire mio marito che mi chiedeva perché se le cose me le dice lui non lo ascolto ma quando me le dice un estraneo si. Dopo aver passato un’altra ora a pensare a come farmi rispettare, oggi inizio la settimana con lo spirito di Miranda Priestly, nel senso che cercherò di copiare pari pari la sua “attitude”!
Se non si fosse capito io non sono portata per fare il capo, non mi piace e non so farlo. Quando mi rivolgo a M. pulizia ad uccello le chiedo sempre per piacere e se non ha voglia di farlo lascio perdere, con il risultato che casa nostra è diventata una sosta da usare quando è troppo stanca per lavorare! Con le donne della mia society non è molto diverso, hanno capito subito che io sono l’anello debole della coppia, che io sono per il “vivi e lascia vivere” non per il “vivi se io decido che devi vivere” quindi ogni pretesto è buono per togliermi l’aria, deridermi e io come una scema che pur di non attaccare rogne da adolescenti mi faccio rovinare le giornate…. Ma da oggi mi trasformerò nella nuova Cruella De Vil, come le diete anche i miei propositi di cattiveria iniziano di lunedì e finiscono mercoledì! Questa volta ci provo sul serio! Lo chef italiano mi anche detto di vestirmi sempre da gran signora anche solo per andare in cortile con il cane, perché gli indiani ricchi amano l’abito che fa il monaco e se ti vesti da ricco ti tratteranno con rispetto, se ti vesti da persona normale ti tratteranno come gli gira! Beh fino a settimana scorsa scendevo col cane in pigiama e con le ciabatte di PCLPLDCDNT che tanto chi se ne frega, ma da oggi fino a mercoledì scenderò vestita come se dovessi andare ad un matrimonio reale, cercherò di non farmi intimidire e speriamo bene!
Adesso vado a prepararmi per andare in orfanotrofio, non mi vestirò da gran signora che tanto quello è l’unico posto in cui nessuno mi giudica, in cui posso parlare in italiano tanto ci capiamo a gesti e in cui posso smettere di fare finta di essere qualcun altro!
P.s per chi era troppo impegnato a mangiare, bere, dormire, scrivere trattati di guerra e aggiustare l’asse Fratte-Pune vi ricordo che PCLPLDCDNT significa “persona che lavora per la ditta colpevole del nostro trasferimento”!