1200 miliardi di dollari la perdita di ricchezza mondiale a causa del clima impazzito
Nonostante la “coscienza verde” sia sempre più radicata nella quotidianità delle persone, i numeri che spiegano come i cambiamenti climatici abbiano effetti non solo sulla salute ma anche sull’economia del pianeta sono decisamente negativi.
Secondo un dossier presentato a New York dalla ong Dara e stilato in base a dati raccolti da 50 ricercatori internazionali, allo stato attuale oltre 400 mila persone l’anno muoiono per cause legate direttamente o indirettamente agli sbalzi del clima, cui si aggiungono 4,5 milioni di vittime l’anno per malattie legate all’uso di combustibili fossili. Due fattori che porteranno, nel 2030, a conteggiare nel 2030 100 milioni di morti, il 90% dei quali nei Paesi oggi in via di sviluppo, una vera e propria ecatombe da guerra nucleare.
I danni, tuttavia, saranno anche economici, come si legge nel rapporto: «I cambiamenti climatici hanno abbassato il prodotto interno lordo mondiale dell’1,6%, 1200 miliardi di dollari, e le perdite potrebbero raddoppiare al 3,2% entro il 2030 con il trend attuale di aumento delle temperature, per poi sorpassare il 10% entro il 2100». Anche tali ricadute potranno interessare le economie emergenti e povere, che arriveranno a perdere una media dell’11% del PIL a fronte di danni da 2 punti percentuali per economie come quella cinese o brasiliana.
All’Italia, dicono gli esperti, i cambiamenti climatici potrebbero costare circa 20 o 30 miliardi l’anno, praticamente una manovra economica per il riscaldamento globale. Questo trend può essere invertito con investimenti che oggi costerebbero solo lo 0,5% del PIL mondiale.
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