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I cattivi maestri di Zazie nel metrò

Creato il 21 aprile 2014 da Diletti Riletti @DilettieRiletti
Zazie

È periodo di vacanze, ed è in questi momenti che ci si rende conto della funzione fondamentale della scuola. Soprattutto per la sanità mentale dei genitori. Per questa ragione non smetteremo mai, mai di essere grati agli insegnanti, i “bravi” insegnanti, quelli che stimolano i bambini, che li rendono entusiasti e curiosi e vivi.

Tutto il contrario di quelli che descrive -e con qualche ragione persino oggi- l’impertinente protagonista di Zazie nel metrò (Raymond Queneau, nella traduzione di Franco Fortini).

 

- Allora? Perché vuoi far la maestra?
– Per romper le balle alle bambine, – rispose Zazie. – Quelle che avranno la mia età fra dieci anni, tra vent’anni, tra cinquant’anni, fra cento anni, fra mille anni. Aver sempre da romper le balle a qualcuno.
– Bene, – disse Gabriel.
– Voglio essere carogna. Gli farò leccar l’impiantito. Mangiar la cimosa della lavagna. Gli metterò i compassi nel didietro. Pedate nel sedere. Porterò gli stivali. D’inverno. Alti così (gesto). Con gran speroni per scorticar la ciccia delle chiappe.
– Sai, – disse Gabriel con calma, – stando a quel che dicono i giornali, non è proprio in codesta direzione che si sta orientando l’educazione moderna. Anzi, è proprio il contrario. Si va verso la dolcezza, la comprensione, la gentilezza. E’ vero, Marceline, che dicono così sui giornali?
– Sì, – rispose Marceline, con dolcezza. – Ma te, Zazie, ti hanno trattato male a scuola?
– Ci mancava altro.
– E poi, – disse Gabriel, – fra vent’anni non ci saran più maestre: saranno sostituite dal cinema, la tivù, l’elettronica, cose del genere. C’era scritto anche sul giornale, l’altro giorno. Vero, Marceline?
– Sì, – rispose Marceline, con dolcezza.
Zazie, per un attimo, prese in considerazione quell’avvenire.
– Allora, – dichiarò, – farò l’astronauta.
– Ecco, – disse Gabriel, consentendo. – Ecco, bisogna tenere il passo dei tempi.
– Sì, – continuò Zazie, – farò l’astronauta per andare a romper le balle ai Marziani.


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