Chi è che da piccolo non ha mai voluto essere un Cavaliere dello Zodiaco? Chi non aveva a casa almeno quattro o cinque giocattoli dei Cavalieri (sì, quelli con i piedi piombati e che non stavano in piedi neanche se li mettevi appoggiati al muro)? Chi tutt’ora quando vede quelle belle action figure non fa un passo indietro con la mente fino alla bellezza dell’infanzia? E chi, infine, ogni tanto non si va a risentire su youtube la prima stupenda sigla dei Cavalieri cantata da Massimo Donati? Se non avete mai fatto una di questa cose, mi dispiace per voi, vuol dire che la vostra infanzia non è stata “splendente”…e voi mi direte “esticazzi, io trombo tantissimo e tu pensi ai Cavalieri dello Zodiaco”…Touchè.
Comunque…all’inizio dell’anno è arrivato anche nelle sale italiane l’ultimo film dei Cavalieri, La Leggenda del Grande Tempio, che va a braccetto con quello uscito esattamente un anno prima con protagonista Capitan Harlock. I due film, infatti, sono stati prodotti dalla Toei Animation per dare nuova linfa ai personaggi e magari vendere qualche action figure in più.
La storia è praticamente quella della prima serie dei Cavalieri dello Zodiaco, quella che porta il gruppo di Pegasus ad affrontare il cammino per le 12 case dello Zodiaco per salvare Lady Isabel aka la Dea Atena. Ovviamente c’è qualche piccolo cambiamento, qualche omissione, qualcosa di nuovo o di modificato. Dopotutto si sta cercando di riassumere una serie durata 73 episodi (su 114 totali) in circa un’ora e mezza. E quindi via di torno tutta la parte dell’addestramento dei Cavalieri, via di torno i Cavalieri di bronzo che non servono a nulla, via di torno il torneo per la Sacra Armatura e via di torna tutti i Cavalieri d’Argento che non servono a niente.
Assistiamo quindi solo al ritrovamento della piccola Isabel da parte di Alman di Thule, dopo che Micene l’ha tratta in salvo sacrificando la sua vita contro Capricorn e Gemini. La ragazza una volta 16enne viene informata di essere la reincarnazione di Atena in modo abbastanza spiccio e veloce, poi viene subito attaccata da alcuni sgherri del Grande Sacerdote e protetta dall’arrivo dei quattro cavalieri. Di lì a pochissimo arriva subito Ioria del Leone ad ammazzarla, ma vede qualcosa in lei e si accontenta dell’armatura del fratello morto. Subito dopo siamo al Grande Tempio e alle 12 case, dove Isabel deve reclamare il suo essere la vera Atena.
Sotto il punto di vista grafico, inoltre, la nuova “veste” dei Cavalieri può piacere o meno. Certo, passare dal disegno classico anni ’80 a questo semi-3D tutto luminoso è dura, ma ci si abitua abbastanza velocemente. Le modifiche apportate al design delle armature sono piuttosto fighe, ma forse avremmo preferito che Pegasus avesse sulla testa il solito muso di cavallo della prima serie o che, magari, Andromeda non avesse un gigantesco cuore rosa sul petto, segnando così per sempre la sua sessualità. Un plauso ironico, infine, ad alcuni personaggi del film: come Scorpio che è improvvisamente diventata donna, o ancora Andromeda che si conferma essere di un’inutilità spaventosa e riesce a battere un solo nemico a inizio film, ma anche a Phoenix che fa due comparsate lampo e nella seconda entra facendo il figo e dopo due secondi è a terra sanguinante.
Come accaduto per Capitan Harlock, non si riesce a capire a chi sia rivolto questo film. I vecchi fan, infatti, saranno un po’ sfastidiati dall’eccessiva velocità con cui vengono presentati personaggi ed eventi, quanto dai repenti cambi e tagli rispetto alla storia originale. I neofiti dei Cavalieri, invece, non riusciranno a comprendere una mazza di quanto è accaduto nel film e perché sia accaduto, visto che mancano parecchie spiegazioni, soprattutto su chi siamo i quattro/cinque cavalieri che difendono Isabel.