Attilio Momigliano
Di Ruggero Morghen A Catania, nel 1915, nasce Carmelo Musumarra. Insegnante e storico della letteratura, collaborò a numerose riviste studiando in modo particolare Verga e Leopardi, di cui compilò anche una bibliografia. A Roma, dov’era nato, muore invece Alessandro Moroni, erudito e bibliotecario. Cultore appassionato di curiosità storico-bibliografiche, ha lasciato numerosi opuscoli, tra cui studi su fiori, danze e Vie, voci e viandanti della vecchia Roma.
A Palermo esce un saggio su La poesia filosofica: T. Campanella. Ne è autore Pietro Mignosi, scrittore e critico formatosi nell’ambito dell’idealismo. Ecco ancora, dal capoluogo dell’isola, Il Vespro siciliano di Luigi Natoli, narratore, letterato e giornalista palermitano che la storia della Sicilia illustrò ed esaltò in numerosi romanzi storici, pubblicati con lo pseudonimo di William Galt. Tra essi ebbero larga notorietà I beati Paoli, Calvello il bastardo, Fra Diego La Matina e, appunto, Il Vespro siciliano.
A Torino nello stesso anno appaiono postume le Poesie (1865-1906) di Giuseppe Molinieri, che aderì al movimento della scapigliatura piemontese e, diciannovenne, partecipò alla campagna del ’66 da volontario garibaldino. Sempre a Torino esce uno scritto storico-politico di Vincenzo Morello, giornalista e letterato calabrese che aderì al movimento nazionalista e, poi, al fascismo, venendone fatto senatore nel 1923. Il titolo – quanto mai pertinente – è Il libro della guerra.
Del 1915 è anche Abbeveratorio, edito a Firenze e scritto dall’abruzzese Nicola Moscardelli, autore due anni prima di La veglia, il volume di versi che segna il suo debutto letterario. A Firenze appare inoltre uno studio su Arrigo Boito poeta. Ne è autore il vicentino Piero Nardi, critico e studioso di letteratura moderna (italiana e straniera) particolarmente impegnato nell’analisi delle correnti letterarie del tardo Ottocento e primo Novecento.
Attilio Momigliano si afferma frattanto quale rappresentante tra i più originali ed alti della nostra critica letteraria. Luigi Alessandro Michelangeli, invece, insegna letteratura greca nell’università di Messina.
Questo ed altro accadde nel 1915, giusto cent’anni fa.