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I Ching e Tecnica 11 - Paradigmi di Pensiero

Da Vanamind
Sono sempre molti i commenti in cui ci domandate come interpretare, come capire e trovare la direzione corretta seguendo una tecnica piuttosto che un'altra, ma come sempre non possiamo darvi una risposta diretta e per spiegarvi come funziona dobbiamo prenderla un po' alla lontana.
In Occidente pensiamo che il nozionismo sia utile per fare carriera, per introdurci in società e raggiungere un obbiettivo sociale, la cultura serve a poco e l'equilibrio mentale dipende dalle sostanze chimiche che sono in grado di procurarci il sonno, o il piacere, all'occorrenza.
Certo, tutto "vero", ma in una civiltà come la nostra.
Non sicuramente in quella che ha creato il Libro dei Mutamenti.
La domanda corretta successiva (sempre utilizzando il metodo del Rasoio di Occam), allora sarebbe quella di chiedersi che utilità ci sia ad utilizzare un sistema tanto vecchio e obsoleto come I Ching. In realtà nulla ci obbliga a fare una cosa piuttosto che un'altra, ma vero che il confronto con Yi stuzzica e accende la fantasia di molti uomini, creando il successo che il testo, indisturbato e perseverante, ottiene da più di 2000 anni.
Possiamo supporre però (per quanto ne sappiamo, perchè ovviamente ci son più cose in Cielo e in Terra di quante ne possa supporre la tua fantasia Orazio), senza ingannarci troppo, che I Ching non è basato sulle conoscenze tecniche e scientifiche che possediamo ora.
Il sistema che sfrutta Yi, è basato sulla semplice osservazione delle cose fisiche più elementari, implementate dalle osservazioni sui comportamenti sociali e gli sviluppi di carattere astratto che man mano ne conseguivano.

I Ching e Tecnica 11 - Paradigmi di Pensiero

Pensatore

I primi saggi (ovvero uomini di conoscenza), riveriti come santi poichè passavano molto tempo seduti quietamente senza parlare mai, non disponevano di carta e non disponevano di penna, ma soprattutto non avevano il segno e la quantità.
Non disponevano cioè di un codice alfabetico e numerico che potessero utilizzare per memorizzare le cose su un supporto esterno qualsiasi. Anche solo una pietra incisa.
Avevano un cervello però e ora appare evidente che tutto quello starsene seduti con occhi socchiusi in grande attenzione, non era per pregare.
Se ne stavano sulla riva del fiume piuttosto che sotto un albero per giornate intere, perchè osservavano quotidianamente cosa accadesse, ora per ora, in un dato punto, per lavorare poi sulle variazioni alla norma che inevitabilmente, e ciclicamente, si manifestavano completamente mutate al cambio degli equinozi.
Facevano cioè quello che fa' un qualunque ricercatore. Partivano da una supposizione e ne ricostruivano il progresso, solo non avevano modo di prenderne nota su un supporto qualsiasi (carta, pietra, tavoletta, legno, papiro etc.) perchè la semiotica non esisteva.
Ma le regole così scoperte sono universali, queste regole non sono valide solo in Oriente 2000 anni fa. Sono valide anche in Occidente e senza alcuna differenza di sorta anche adesso, la distinzione è il metodo utilizzato per memorizzarle e trasmetterle.
Nell'I Ching sono stati individuati 64 esagrammi che funzionano come un codice universale.
Il sole sorge e tramonta ovunque sulla terra. Magari con modalità proprie, visto che in alcuni paesi sorge per 6 mesi e tramonta poi per altrettanti, ma comunque sorge e, finito il ciclo del giorno, comunque tramonta per iniziare il ciclo della notte.
Ma torniamo a noi.
Per capire I Ching è necessario essere letterali e pedanti. Se per esempio vi esce una linea in cui si parla d'acqua, è proprio utile provare ad immaginare la dinamica che vi viene descritta, cercando di tenere conto di alcuni parametri, e quindi paradigmi mentali, differenti.
Se in Occidente diciamo la grande acqua in un qualunque discorso, voi a che cosa pensate?
Al mare nel 90% dei casi, ma I Ching nasce lungo il corso del Fiume Giallo, come mai usano un'espressione come la grande acqua?

I Ching e Tecnica 11 - Paradigmi di Pensiero

Fiume Giallo

Aprite Google Maps (clicca qui) e guardate quanto è lungo il Fiume Giallo. Se non andate a guardare e non vi rendete conto con i vostri occhi di che cosa significhi "la grande acqua" per un orientale di 2000 anni fa, che poi vi si dica che il fiume Giallo è lungo 5.464 km ed è per quello che lo chiamano così, è un'informazione che razionalizzerete poco e dimenticherete nell'arco di una giornata.
In effetti I Ching fa proprio questo. Vi descrive un'immagine. Vi dice che cosa avviene e come, quali sono le conseguenze visive, sensoriali (il rumore del tuono per esempio) e d'azione per continuare a mutare (leggi sopravvivere), sta poi a noi traslarlo in parallelismi d'immagine moderna che si addicano anche a ciò che stiamo vivendo personalmente.
Essenzialmente la nostra immagine riflessa, quella che noi riconosciamo come vera.
Per questo si parla di simbolismo.
L'allegoria, il mito e l'immagine fanno parte del meccanismo su cui I Ching basa il proprio successo perchè non dà una risposta letterale, quanto una risposta di senso molto densa che noi si è in grado di tradurre/decodificare attraverso simbolismi che riconosciamo come propri.
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