I cibi alcalinizzanti e gli alimenti acidificanti

Creato il 22 marzo 2013 da Medicalhotel @ricettesalute

È ormai dimostrato da numerosi studi medici che il grado di acidità e di alcalinità del nostro organismo è legato all’insorgere di varie malattie. Generalmente la maggioranza delle patologie che possono colpire il nostro corpo sono causate da una vera e propria alterazione del pH, che talvolta diventa troppo acido.

Tutto nasce da uno squilibrio della nostra dieta che altera il delicato rapporto tra acido e basico presente nel nostro organismo. L’eccessiva assunzione di alimenti acidificanti, infatti, può contribuire all’accumulo di tossine, che irritano e infiammano molti tessuti dell’organismo. Per arginare questa deriva è consigliabile virare verso una “dieta alcalina”, ovvero assumere cibi alcalinizzanti.

Innanzitutto è necessario chiarire come vi siano dei prodotti che apparentemente potrebbero sembrare alimenti acidificanti, ma che in realtà non lo sono e, anzi, sono in grado di provocare nell’organismo la formazione di sostanze basiche utili. Il caso più eclatante è quello degli agrumi (limone, arancia, pompelmo, ecc) i cui acidi vengono trasformati in carboidrati alcalini (basici) utili all’organismo. È necessaria una costante e controllata ingestione di cibi alcalinizzanti per stimolare i meccanismi di eliminazione dei residui acidi del corpo umano attraverso gli apparati digerente, urinario e respiratorio, ma anche attraverso la pelle o le mucose.

Ma come si possono distinguere alimenti acidificanti e cibi alcalinizzanti? L’alcalinità o l’acidità di un alimento viene attribuita non in base al pH del cibo in sé, ma in base al pH dei residui inorganici non metabolizzati dall’organismo. Così, per riprendere l’esempio degli agrumi, gli acidi organici che determinano l’acidità di questo alimento sono metabolizzati dal nostro corpo, mentre i residui basici inorganici vengono espulsi immodificati con le urine, basificandole.

Secondo questa semplice distinzione, si può affermare che in linea di massima quasi tutti i vegetali sono cibi alcalinizzanti, mentre tutto ciò che è di origine animale fa parte degli alimenti acidificanti. Andrebbe quindi incentivato il consumo di frutta e verdura fresca e ridimensionato quello di cereali, funghi, latticini, carne, zuccheri, alcolici, uova e caffè.

È bene chiarire che una dieta a base di cibi alcalinizzanti non impone di eliminare gli alimenti acidificanti dalla propria tavola, l’obiettivo invece è quello di trovare un equilibrio che consenta di limitare l’eccessiva formazione di acidi all’interno dell’organismo. Ad esempio, rendendosi conto di assumere in prevalenza cibi acidificanti, si potrebbe tentare di inserire nella propria alimentazione alcuni alimenti alcalinizzanti. Per gli amanti dei numeri è consigliato seguire la cosiddetta regola dell’80/20, ovvero dell’ingestione dell’80% di cibi alcalinizzanti e del 20% di alimenti acidificanti.

Infine occorre sottolineare che non tutto si gioca a tavola: l’alterazione del pH dell’organismo può derivare anche ad esempio da un’elevata dose di stress, dall’assunzione di farmaci o dal fumo. Una dieta che riequilibri cibi alcalinizzanti e alimenti acidificanti è dunque da ritenersi solo il primo, importante passo verso una salute di ferro.

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