Mattia
"Se i critici sono dei registi falliti, allora quest'ultimi sono dei critici falliti." (Maurizio Porro)
Tre anni fa, ebbi l'idea di creare un blog di critica cinematografica. Avevo molto tempo a disposizione, mi ero appena laureato in triennale e non mi ero ancora iscritto alla magistrale. Raccontai la mia idea a Stefano che, con entusiasmo, accettò: i membri de I Cineuforici divennero due.
Non riuscire ad aggiornare quotidianamente il blog, scrivere recensioni in maniera costante, pubblicare le notizie del mondo del cinema, erano, per motivi temporali e logistici, alcuni dei miei timori iniziali. L'idea iniziale era, infatti, di creare una vera e propria redazione per rimanere al passo con i tempi. Quali "tempi"? Quelli degli altri o i miei e quelli di Stefano? Ben presto, allora, sorse in noi un dilemma: per chi è scritto questo blog? La risposta fu semplice, immediata e anche un po' egoista: per noi, prima di tutto, e per chi vuole leggere recensioni, analisi, commenti, articoli occasionali e occasionalmente. Da qui, le strade si sono aperte: senza nessun patema quotidiano i nostri tempi e spazi si sono dilatati, fuori dai giri di siti cinematografici a grande traffico o dai blog che pubblicano qualsiasi cosa sul cinema (da quanti peli sono rimasti dopo l'epilazione a Jennifer Aniston, a chi si è limonato chi e via dicendo) I Cineuforici hanno iniziato a scrivere quello che volevano, di ciò che a loro interessava, di notizie degne di questo nome e a recensione di film degni di nota, positiva o negativa (nel caso di grandi delusioni: La grande bellezza o The Bling Ring, solo per citare gli ultime due).
In breve il blog di critica cinematografica I Cineuforici limitandosi nelle sue pubblicazioni, paradossalmente non limita la sua libertà di gestione, mantenendo la sua indipendenza e lontananza da un circolo vizioso che livella, semplifica, strumentalizza l'arte cinematografica e, di conseguenza, gli annessi blog di critica.
Fra l'analisi del nuovo Iron Man o del nuovo episodio di un qualche frammento di un libro di Tolkien, I Cineuforici recensiscono Tabu di Gomes, Holy Motors di Carax o The Master di Anderson. Questo non per pretenziosità o per dovere d'indipendenza, ma per amore di un'arte che non si riduce al suo lato commerciale. Nonostante il numero elevato di film che escono in tutto il mondo quotidianamente, senza quelli commerciali il numero si riduce notevolmente e, per necessità, le nostre recensioni si riducono. Meglio dedicare un mese a Tabu e Holy Motors che un'ora a Spiderman, anche perché non sapremmo che dire.
Ecco perché siamo convinti che le nostre 100.000 visualizzazioni in tre anni e qualche mese, siano delle "buone" visualizzazioni e non delle "mere" visualizzazioni. 100.000 "clic" di gente che ci apprezza per quello che scriviamo e non per quanto scriviamo (se avessimo parlato di tutti gli Spiderman e altre bestie disumane annesse, a quest'ora saremmo qui a parlare di un milione di visite).
Grazie ancora e... continuate a seguirci!
Stefano
170 recensioni, 19 articoli, 16 analisi, 2 speciali di Venezia, svariate classifiche, news, foto, anteprime, pensieri sparsi su film, documentari, videoclip e perfino commercials.
Non che i numeri siano così alti, in mezzo a così tanti blog, ma raggiungere 100.000 visualizzazioni rappresenta, se non un traguardo (non ne abbiamo mai avuti, e mai ne avremo), un occasione per fermarsi e voltarsi prima di riprendere il percorso.
Il blog fondato su iniziativa di Mattia è nato con l’ambizione di essere un buon blog di cinema. Non so se l’obiettivo sia stato raggiunto, ma una cosa è sicura: I Cineuforici hanno conquistato nel corso degli anni un’identità ben definita, e ciò che è nato da una aspirazione "semplice" è a poco a poco diventato qualcosa di più di un blog che si limita a recensire film e riportare notizie. Un'identità forse anche troppo definita, tanto che hanno cominciato a scrivere al plurale maiestatis!
Quello a cui aspiriamo è ancora essere “un buon blog di cinema”. Ma raggiunta quota 100.000 è doveroso fare un aggiunta. I Cineuforici hanno oggi l’ambizione di essere “un buon blog che ragiona di cinema”.
Se ci limitassimo a dare la nostra opinione e riportare le nostre osservazioni sui film (è bene ricordare che recensiamo e analizziamo solo i film che ci interessano, o sui quali abbiamo almeno qualcosa dire) questo blog non avrebbe una lunga prospettiva di vita. Anzi, credo che ci saremmo stancati già molto tempo fa.
Noi aspiriamo nei limiti delle nostre conoscenze/tempo/capacità a portare avanti una critica diversa. Diversa da quella a cui sono abituati i lettori dei quotidiani, settimanali e riviste, una critica che non nasconde i suoi amori e i suoi odi, e che ha, credo, il merito di allargare le considerazioni sulle analisi di un film, di orientare le valutazioni su un vasto raggio (che predilige la discussione ai pallini da 1 a 5 o ai voti in scala decimale), di stabilire il più possibile un confronto attivo con i lettori.
Questo al prezzo di entrare in polemica, finanche con noi stessi, stando al fatto che una riflessione poggia sì su un prodotto (film-documentario-videoclip-commercial), ma arriva spesso a coinvolgere anche chi scrive: siamo fieri di metterci continuamente in discussione, al punto da mettere in dubbio il senso stesso del nostro scrivere di cinema. Perché scrivere di cinema? E’ fondamentalmente inutile; semplicemente, per come siamo fatti, non possiamo farne a meno. Siamo autoreferenziali? Ok, perchè no? Qui il fine giustifica i mezzi. Il giorno che questo “combustibile” di pensieri si esaurirà, il giorno in cui smetteremo di mettere in discussione ciò che scriviamo (il manifesto è solo apparentemente un "prendersi sul serio", in realtà rispecchia più di ogni altra cosa la nostra volontà di "metterci in discussione"), il giorno che, ancorati alla routine, recensiremo film in modo automatico e svogliato, questo blog non avrà più ragione di esistere.
Grazie a chi ci segue, avete tutto nostro affetto. Auguriamo ancora oggi “una buona continuazione”.
I Cineuforici continuano.