Magazine Cultura

I cinque colpi

Creato il 27 marzo 2013 da Leo @poteripou

I giorni emozionanti sono pochi, troppi pochi. Oggi però è un momento di gioia: è uscito il nuovo album degli Strokes.
Esistono altri gruppi musicali con tanti bei pregi, tuttavia il mio preferito è composto da Julian e la sua cricca. Nella mio olimpo musicale loro regnano incontrastati per un semplice motivo: le loro note hanno segnato la mia adolescenza. Adoro i Beatles, Pink Floyd, i Black Sabbath,  o anche i favolosi Camaleonti con i loro Applausi; il problema è che io non ho vissuto quando questi gruppi suonavano e tentavano di raccontare i loro pensieri.

Boombox-julian-casablancas-11074604-1920-1080
Quando ascolto gli Strokes ritrovo le disillusioni tipiche della mia generazione e anche quella presunzione che non so se riusciremo mai a toglierci dal viso. Ascolto la chitarra che ha accompagnato tanti pomeriggi in treno; osservo Julian che invia baci e canta quella ballate che hanno scandito le pomiciate più dure. Il riff di Reptilia mi obbliga a mimare la chitarra che non so suonare.
Comedown Machine è un album diverso, mostra la maturazione del gruppo, a mio avviso un po’ logoro del successo e della reciproca compagnia, che ancora scatena in me emozioni e frustrazioni ricordandomi quanta strada ci sia ancora da fare.
Nonostante il tempo passi per tutti, loro la giacca di pelle non se la tolgono neanche con trentacinque gradi all’ombra.
Dei veri idoli, per l’appunto. Kiss.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :