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I Cistercensi, il PRG…e il coraggio di volare!

Creato il 27 luglio 2010 da Sansalvoinpiazza

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

Qualche giorno fa sono stati presentati i risultati dei nuovi scavi nell’area archeologica di San Vito de Trineo, ennesimo biglietto da visita per la storia e la cultura di questa nostra città di San Salvo. Interessanti, molto interessanti anche i discorsi urbanistici e architettonici di questi insediamenti a riprova che, probabilmente, gli “addetti ai lavori” dell’epoca avevano, ed hanno, ancora qualcosa da dire e da dare ai posteri, ricchezze d’animo e arte che dovrebbero essere d’esempio a fronte dell’aridità e dell’immediato profitto che spesso contraddistingue questa nostra epoca “mordi e fuggi”. E allora è possibile ragionare di PRG attingendo anche alla storia di otto e più secoli fa? Vogliamo tenere i Cistercensi fuori dal nostro dibattito? Già, perché un dibattito si è aperto e nessuno, men che meno il sottoscritto, è intenzionato a chiuderlo, anzi! Parliamoci con franchezza e fuori di metafora. Da tempo in città si sta sviluppando un dialogo a più voci sul futuro della città stessa e su quali possono essere le idee e le azioni da porre in essere al fine di disegnare un futuro più bello e accogliente per noi e per i nostri figli. Il tema si è intensificato molto sul centro storico, sul quale tornerò nel dettaglio in una prossima occasione, ma inerisce tutto l’assetto urbanistico della città e del suo territorio. Da qui l’esigenza o comunque l’ambizione di redigere una variante al PRG vigente ed entrare direttamente e nei modi previsti dalla legge nello strumento urbanistico per eccellenza. La prima domanda, dunque, è se si vuole o non si vuole affrontare il percorso di una revisione del PRG. Questa domanda se la deve porre (se l’è posta e se la sta ponendo!) innanzi tutto la maggioranza che governa la città e non per una primogenitura fine a se stessa, ma semplicemente perché chi governa è chiamato ad aggredire problemi e a dettare soluzioni, ad assumersi responsabilità alla luce del sole, a determinare processi di crescita, economica e non solo, per tutta la comunità locale, cercando, per quanto è possibile, di non essere vittime di timori inevitabilmente annessi all’importanza del tema, e di leggere meglio ed oltre questo frettoloso clima di “fine impero” che spesso gioca a rendere tutto più nebbioso e infido, soprattutto immaginarie e future alchimie che non scalfiscono affatto i reali problemi e interessi dei cittadini. D’altronde l’idea della revisione del PRG era nel programma elettorale del Sindaco quindi non è un capriccio dell’assessore o di qualche corrente d’affari. Una maggioranza che discute è una maggioranza in forma, una maggioranza che ha la forza di decidere è una maggioranza davvero sana. Perciò io sono convinto che non bisogna avere troppa paura, che il calcolo peggiore è l’immobilismo e che questa maggioranza, vilipesa, appesa e derisa in troppe occasioni, abbia nel suo dna la forza e la capacità per grandi sfide e grandi risultati dei quali in ogni caso saranno i cittadini (veri ed unici arbitri) a darne il giudizio finale. Io guido un assessorato che ha senso politico e sociale solo nell’incontro e nell’ascolto di quelle che sono le idee e le ragioni che contribuiscono alla crescita di San Salvo e di tutte le sue dinamiche. E soprattutto sono libero e scevro da ogni condizionamento di sorta, sia tecnico-amministrativo sia politico-interessato. E appunto per questo, e non avendo un bel niente da nascondere o contrattare, rendo esplicite alcune suggestioni per ridiscutere e rivedere il PRG così come le ho proposte in 2 riunioni di maggioranza, auspicando, tra l’altro, che le prossime riunioni si possano tenere su uno dei palchi estivi allestiti in piazza al fine di fare assistere direttamente i cittadini ai nostri discorsi e anche per evitare ispiratori burloni e resoconti romanzati. I cittadini, si diceva. Vedete, e lo dico con benevolenza, dire o scrivere in toni epocali che “un PRG si fa in ascolto delle esigenze dei cittadini” è scoprire… l’acqua calda. Chi ha partecipato all’ultima maggioranza sul PRG, sa benissimo che in quella sede abbiamo proprio sottolineato l’importanza dell’apporto dei cittadini a un argomento così serio e decisivo. Ringrazio di cuore le forze politiche che hanno espresso questo auspicio e questo stimolo ma, ripeto, siamo nella categoria dell’ovvietà; infatti di fronte al PRG c’è un intero progetto di città che va molto oltre le “coraggiose prese di posizione” di ognuno: insomma, a volte è meglio suonare con l’orchestra che emettere una nota da solisti per guadagnare qualche titolo sui giornali, sui quali, peraltro, ogni tanto sarebbe auspicabile “suonare” tutti insieme come maggioranza e come Centrosinistra. Sul dialogo voglio rassicurare anche quanti, un po’ strumentalmente, hanno temuto prodotti preconfezionati, e confermo che quest’amministrazione dal bilancio partecipato alle grandi scelte non ha mai adottato il kit del “fai da te”. Chi governa sa che i dialoghi sono inevitabili e già in itinere. In fin dei conti anche la variante del 2001-2002 vide numerosi e vari incontri tra  “portatori d’interessi” e cittadini a tutti i livelli. Dunque, sintonia con i cittadini necessaria e fuori discussione. Ammesso che per dialogo con i cittadini non si intenda “farsi dei clienti” promettendo interventi diretti e cambiamenti di destinazione d’uso e altro: se così fosse il “grande progetto di città” andrebbe a farsi benedire a vantaggi di pochi e a danno di tanti. Ma dirò di più. Non è concepibile entrare in un’idea di revisione di PRG senza il confronto costante con la minoranza che collabora al governo della città. I colleghi dell’opposizione vanno coinvolti perché su temi così decisivi  per la vita di San Salvo vanno equamente divise idee e responsabilità, pur nel rispetto dei ruoli conferiti dal voto democratico: ed è proprio per questo che alla maggioranza spetta comunque la “prima mossa” di una proposta che faccia da canovaccio, niente affatto ingessato, per la discussione a venire. Ma il quesito più stringente rimane la volontà o meno di addentrarsi in questa avventura. Io sono per revisionare il PRG vigente, riconoscendo  il buono che ha prodotto in termini di nuovo edificato e di oneri molto fruttuosi soprattutto per le casse comunali (ma non solo!), per la sua capacità di dare una risposta a tante situazioni medie e piccole, per il fatto di avere conservato standard di verde superiori alla media e di non avere consumato una grande quantità di cubatura tuttora a disposizione e dunque inespressa, ecc…; ma dobbiamo intervenire decisamente sulle storture dello strumento urbanistico il quale ha mostrato limiti palesi e pessimi soprattutto con norme tecniche che hanno deviato progetti e suggerimenti in primis al mare e in altre zone troppo imbottigliate e sature. Questioni, queste ed altre, sulle quali non si può sonnecchiare, perché non si può comunque restare ai margini di un dibattito che GIA’ si è aperto in città e che, a prescindere, andrà avanti con o senza il supporto istituzionale. Possiamo permetterci come governo locale di restare alla finestra, dunque? Credo e sono convinto di no! E ne spiego le ragioni, ponendomi e ponendo alcuni quesiti, semplificati in “macroaree” ed evidentemente da sottoporre ad analitiche visioni, maturati in questo anno di assessorato: riteniamo importante un adeguamento della normativa, tecnica e non, in ragione della mutata legislazione nazionale e regionale? Vogliamo affrontare il tema di una ricucitura urbanistica dei quartieri in riferimento al tessuto urbano e architettonico delle varie zone? Rileggere la pianificazione della marina di San Salvo e del suo lungomare ( visto che gran parte del futuro è tutto qui)? Vogliamo occuparci della riorganizzazione della viabilità di accesso alla città, di collegamento tra zone della città (ex mare, industria, periferia…), della viabilità interna alla città? Riorganizzare e riflettere sulle zone di espansione sottoposte a comparti? Vogliamo entrare nel merito sulle problematiche complessive del Centro Storico? Vogliamo aprire un dibattito culturale ed economico-imprenditoriale su temi come educazione ambientale, risparmio energetico, bio-edilizia ecc…? Ragionare sulla riclassificazione delle aree con vincoli scaduti? Provare ad indagare le problematiche della Zona industriale? Capire, finalmente, che parlare di urbanistica e di pianificazione del territorio significa pure sviluppare discorsi per il miglioramento della qualità della vita per quanto attiene la fruizione di strutture di interesse culturale, sociale, educativo, ludico – sportivo ecc…? E ancora, abbiamo idee di pianificazione in riferimento al piano strategico di vasta area? Queste tracce, tutt’altro che esaustive, non sono in ordine di priorità ma “a caso”. Certamente ci sono altri punti e altre istanze che sono sfuggite, ma il nostro è un “cantiere aperto” dove chi ha voglia di lavorare trova posto e ascolto, dove si concerta, si dibatte e si decide. Dove dobbiamo sempre coniugare l’apporto di chi progetta e costruisce, chi nell’edilizia lavora e produce con le esigenze, anche intellettuali, di chi vuole vivere una città sempre più dinamica e sempre più al passo coi tempi, non gridando sempre al complotto e allo scandalo dei “partiti trasversali” ma piuttosto riconoscendo anche nell’interesse privato, quando è pulito e trasparente e dunque non “trasversale”, una ragione per lo sviluppo e la crescita complessiva della comunità. Anche questo è compito di una buona politica. Ripeto: alzare il tiro senza remore e senza timori. Non preoccupandosi dei tempi, riusciremo ad esaurire uno, due, dieci punti, non importa. Rammento ai più distratti che nel 2001-2002 il PRG fu emendato dalla Giunta Mariotti e fu adottato definitivamente dalla Giunta Marchese. D’altronde, c’è un incarico già conferito ad un professionista, che a mio avviso può essere coadiuvato da un’ equipe di esperti in vari settori, e c’è pure nel bilancio corrente un capitolo inerente la voce in oggetto. Mi auguro che il Consiglio Comunale possa confrontarsi e poi convergere, magari all’unanimità, su una idea di delibera che possa ufficialmente aprire, anche agli occhi della città, le procedure di revisione del PRG, con ovvio riferimento ai semplici indirizzi da discutere, sviscerare e concertare nei modi e nei tempi che occorrono, magari senza necessariamente soccombere del tutto all’ansia da prestazione elettorale (tranquilli, non sono un ingenuo!). Mi auguro che questo processo sia guidato innanzi tutto dalla maggioranza di Centrosinistra che governa la città, alla capacità e lungimiranza delle sue donne e dei suoi uomini, classe dirigente non pavida e titubante di fronte alle grandi sfide, a un centrosinistra al quale spetta il ruolo di mettere le carte in gioco. Mi auguro che anche la minoranza non disdegni l’appuntamento fermandosi come al solito a guardare il dito piuttosto che la luna. Ci sono delle proposte in campo che, a prescindere da atti deliberativi o meno, già appartengono in  gran parte all’immaginario collettivo e al dibattito di questa città, un dibattito che non può arrestarsi e che per quanto mi riguarda mi vedrà partecipare in ogni caso, dentro e oltre le scelte amministrative. In un tempo in cui i partiti politici sono in agonia per mancanza d’identità, di valori e di entusiasmo (e non a caso anche a San Salvo nascono come funghi associazioni culturali, blog, giornalini dove ognuno può sfogare e sfoggiare le sue legittime personali ambizioni politiche), dicevo in una stagione che vede la politica soccombere alla “legge dell’orto proprio” piuttosto che al grande vento della profezia, ritengo importante riaccendere e riaccendersi intorno ad argomenti che non possono definirsi ed  esaurirsi intorno ad un tavolo, benché istituzionalmente garantito, o nelle immancabili cene nelle solite tavernette. Utopia? Volo troppo alto? In tanti anni di amministrazione non ho mai smesso la mia voglia di volare, con annesso rischio di cadere. Sarebbe bello vedere uno stormo di idee e di grandi traiettorie per la nostra San Salvo. Magari come i Cistercensi che in fatto di Cielo la sapevano lunga.

 

   Domenico Di Stefano

      Assessore Urbanistica San Salvo


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