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La (ottima) notizia pubblicata da Il Quotidiano della Calabria a firma di Peppe Baldessarro, secondo la quale i cittadini di Scilla hanno ringraziato i Carabinieri per avere smantellato l’organizzazione mafiosa che strangolava la città mi ha riportato a riflettere per l’ennesima volta sui motivi che costringono decine di migliaia di persone a sottostare a poche decine di delinquenti. E sono giunto per l’ennesima volta alla stessa conclusione. Non ce ne sono. O meglio, non ce ne sarebbero se tutto funzionasse. La sola violenza non sarebbe un motivo valido, se fosse immediatamente stroncata dall’azione dello Stato. Commetti un reato, chi lo subisce ti denuncia, chi riceve la denuncia ti arresta, lo Stato ti giudica e ti condanna. E allora? C’è qualcosa che non funziona, dov’è l’inghippo, se è vero com’è vero che le denunce stanno arrivando, ormai da tempo? E se è vero com’è vero che gli arresti e le condanne stanno fioccando? Nessuno è felice di sottostare alla violenza, chiunque possa sottrarsi lo fa immediatamente. Ed è felice di farlo, prova ne sono i ringraziamenti dei cittadini di Scilla. La mia opinione è che all’arresto ed allo smantellamento di intere cosche egemoni non corrisponde l’immediata occupazione dello Stato del terreno conquistato. Inutile asportare pezzi di tessuto malato senza poi riempire il vuoto creato con materia sana, la malattia tornerà sotto altra forma. Ma è tanto difficile capire che se lo Stato non si riappropria (ma forse è meglio dire appropria) della gestione della vita dei cittadini non vincerà mai la guerra, ma solo battaglie non decisive? Finché lo Stato, anziché aiutare il cittadino, gli creerà difficoltà, finché la gente avrà bisogno di guardarsi in giro per sapere a chi rivolgersi nella necessità, finché ci sarà chi si potrà proporre o imporre per risolvere in qualche modo i problemi essenziali dei cittadini, esisterà l’alternativa. E poi chiamatela come volete: usurai, politica corrotta, massoneria deviata, mafia, ndrangheta, camorra; sarà sempre e solo l’effetto dell’assenza dello Stato, quello con la S maiuscola.
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