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I Cobas della scuola proclamano due giorni di blocco degli scrutini: “Auspichiamo che anche gli altri sindacati facciano lo stesso”

Creato il 17 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“Abbiamo indetto, auspicando fortemente che anche gli altri sindacati facciano lo stesso, il blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per tutto il personale per due giorni consecutivi, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni, differenziata per Regioni”. Lo annunciano i Cobas della scuola, precisando che gli scioperi sono articolati sul territorio: i giorni 8 e 9 giugno per Emilia-Romagna e Molise; il 9 e il 10 per Lazio e Lombardia; il 10 e l’11 per Puglia, Sicilia e Trentino; l’11 e il 12 per Liguria, Marche, Sardegna, Toscana,Umbria, Campania e Veneto; il 12 e il 13 per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d’Aosta; il 17 e il 18 per l’Alto Adige.

Lo sciopero dei sindacati con il blocco degli scrutini l’8 ed il 9 giugno. I Cobas ricordano che non è possibile procedere ad alcuno scrutinio finale prima che siano terminate le lezioni (comma 7, art.192 del DLgs 297/1994) e che non si possono spostare d’ufficio scrutini già convocati nei giorni di sciopero (attività antisindacale).

L’annuncio dei Cobas è in aperta contrapposizione con quanto sostenuto dal Garante degli scioperi. Il blocco è “illegittimo e dannoso”, ha puntualizzato già nei giorni scorsi il presidente dell’Autorità Roberto Alesse, aggiungendo: “Spero davvero che il ricorso allo strumento della precettazione resti solo un’opzione teorica, perchè, in caso di blocco degli scrutini, sarebbe la via obbligata e doverosa per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici (esami di terza media, maturità, abilitazioni professionali)”.

I tweet di Renzi. Raffica di tweet del presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Sto leggendo le risposte dei prof. Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è la sfida per riportare l’Italia a fare…l’Italia”. Ma a chi gli fa notare sul social network di “ripassare il concetto di democrazia perché parlate tanto ma non ascoltate nulla”, il premier replica: “Ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici…”. Poi un altro tweet in risposta a un commento sui licenziamenti: “Ovviamente no. Certo che chi è stato assunto non è licenziato dopo tre anni. E’ una delle tante leggende metropolitane”. Mentre sulla card per la formazione dei prof anche per i docenti di sostegno, Renzi associra: “Sì” ci sarà anche per loro. E a chi gli rimproverà una riforma “calata dall’alto”, il premier replica: “Lei ha partecipato alle consultazioni sulla Buona Scuola? Abbiamo iniziato a settembre…”. (ADNKRONOS)

L'infografica di Adnkronos sulla riforma della scuola (adnkronos.com)

L’infografica di Adnkronos sulla riforma della scuola (adnkronos.com)


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