E’ stata un’epifania di colori e festa, quella che molti bambini (e molti che bambini non sono più) hanno vissuto ieri al palazzetto dello sport di Canicattini.
Una giornata per dire che i colori sono colori e basta e che tutti gli uomini dovrebbero vivere in un comune abbraccio, che il credo religioso, il Paese di provenienza o il colore della pelle sono piccoli dettagli di poco valore, quando si tratta di giudicare una persona.
E, per seminare questi valori, si è scelto il terreno fertile dei bambini, sperando che il seme possa germogliare in una società più armoniosa nel prossimo futuro.
La manifestazione, organizzata grazie alla compartecipazione di parecchie associazioni canicattinesi, è stata affidata alla conduzione di Gaetano Guzzardo ed ha visto alternarsi esibizioni e momenti di gioco per i più piccoli.
A scaldare i motori ci ha pensato il duo Loris&Lucilla con uno spettacolo di magicomicità (mi si permetta il neologismo), che ha stupito e divertito il pubblico più giovane, coinvolto più volte dall’istrionico Loris a partecipare ai suoi numeri di magia.
Grande spazio è stato riservato alla creatività dei bambini, impegnati a divertirsi con colori, fili e giochi d’altri tempi, un modo per far riscoprire loro la bellezza dei giochi semplici e dell’interazione, a fronte di giochi ipertecnologici che tendono ad isolarli. Ed è stato un esperimento riuscito, in cui era bello vedere piccoli uomini che si divertivano con strumenti “poveri” e con la magia dello stare insieme.
Ad arricchire lo spettacolo è stata pure l’esibizione del corpo bandistico di Canicattini e l’esibizione canora di suor Anna Rejoice, da anni impegnata a raccogliere fondi per costruire ospedali in Nigeria.
A chiudere la serata ci hanno pensato i cori delle due parrocchie canicattinesi, a ricordare che l’Epifania è una festa religiosa, di una religione il cui capostipite ha lasciato un solo comandamento di solidarietà: “amatevi come io vi ho amato”.
Mi piace sottolineare il fatto che questa sia stata una festa frutto di una collaborazione fra varie associazioni locali, tutte molto impegnate ma spesso confinate a lavorare in proprio. L’associazionismo, a Canicattini, da sempre ha costituito una risorsa preziosa, che però ha dato meno di quello che poteva per l’incapacità di collaborare fra i vari soggetti; il fatto di costituirsi come un’”associazione di associazioni”, mettendo da parte eventuali protagonismi personali, può essere un elemento che può dare nuova linfa vitale a Canicattini, creando una comunità in cui è più bello vivere e mettendo le basi per la costruzione di una società migliore.
Allora, perchè non provarci?
Andrea Uccello
Sotto, una galleria di immagini tratte dalla manifestazione
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