Continuano i commenti di personaggi della politica e del sindacato sulla situazione Fiat, venutasi a creare dopo le prese di posizione espresse da Marchionne. Questa volta é Raffaele Bonanni della CISL che, intervistato da Panorama, senza mezzi termini giusitifica l'operato di Marchionne e crirtica duramente la posizione della FIOM.Il titolo dell'intervista é già di per se significativo di una presa di coscienza che si sta facendo sempre più strada in una parte del sindacato:
"Marchionne non fa ricatti vuole certezze e ha ragione. Per questo troveremo la soluzione a tutti i problemi alla faccia di chi non ha capito che la musica é cambiata"
Bonanni apre una profonda riflessione sulla situazione Fiat e sottolinea come il diciottesimo turno, contemplato nel contratto proposto da Marchionne, per il quale si é addirittura tirato in ballo la Costituzione, fosse già stato previsto nel comparto tessile, per essere competitivi sul mercato globale.
Quando l'intervistatore domanda se il rischio di veder fuggire le fabbriche all'estero é da imputarsi esclusivamente alle posizioni della FIOM, Bonanni risponde:
Non è solo questione di FIOM, un sindacato che da anni non capisco. E ora capisco ancora meno. Il problema sta in una certa classe dirigente, distribuita a destra come a sinistra, che pure viaggia, vede le cose, ma poi, quando si tratta di scegliere non vuole affrontare i problemi.....omissisChe le cose stiano cambiando, come affermavo nel precedente post sulla situazione Fiat, é confermato in un successivo passaggio dell'intervista a Bonanni quando, anlizzando il piano Marchionne, che prevedeva un'investimento di 20 miliardi, gli riconosce il diritto di chiedere quelle garanzie che la FIOM ha interpretato come veri e propri ricatti.
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