Magazine Diario personale

i consigli della zia

Da Francesca_82
Mi sento chiamata in causa come qualità di zia, spero  di quelle simpatiche.
Una mia cara amica darà alla luce da qua a pochi giorni.In casa!Ed è venuta direttamente da me allo stesso modo in cui andavo in cerca dell'oracolo presso le mie amiche espertissime. E adesso sono ufficialmente dall'altra parte della linea.
Anche se la mia ostetrica-strega è partita per il Nicaragua a marzo lasciando Valencia orfana dei suoi servizi, si è subito formata una squadra di ostetriche venute da altre province che collaborando con il centro YAM, un centro di yoga dove la mia ostetrica per anni ha fatto formazione e corsi pre-parto, e sono arrivate in soccorso delle partorienti che senza Amparo erano quasi rassegnate a dover partorire in ospedale. La mia amica non è che avesse bisogno di chissà quali consigli per la gravidanza, perché la sua tranquillità e il modo che ha di affrontare la vita erano più che sufficienti, mi sono solo permessa di darle il mio parere riguardo a yoga, alcuni libri e necessario per i primi mesi del bebé e confronti con i vari medici della mutua che avrebbe incontrato lungo la strada (che come sentono “parto in casa ti rinchiuderebbero in manicomio).La mia amica è una macrobiotica radicale che sta seguendo un regime alimentare particolarmente orientato alla depurazione dei reni e stimolazione del pancreas: inutile dire quindi che è ingrassata pochissimo, non ha sofferto di ritenzione idrica, di voglie, di sbalzi di pressione, niente di tutto questo. Le ho spiegato che per me il giorno peggiore della gravidanza è stato quello dell'analisi del glucosio, con quella orrenda bottiglietta. Anche io non assumo zuccheri ed ero sicura delle mie condizioni fisiche, ma un po' per paranoia avevo comunque fatto la prova. Dopo un'ora trattenendo il vomito le dottoresse hanno avuto pure il coraggio di chiedermi se davvero mi ero bevuta il glucosio artificiale perché nel mio sangue non c'era traccia di zuccheri. Anzi ricordo perfettamente i valori: 90 al primo prelievo e 80 dopo. Sì perché i macrobiotici sviluppano un metabolismo degli zuccheri diverso e più efficace. Nel mio caso, il mio corpo non abituato a tanto zucchero tutto insieme lo ha bruciato lasciandomi quindi libera da ogni traccia di questa schifezza gialla nel sangue. E la mia amica invece dopo le mie cronache ha deciso di non farla proprio la prova dello zucchero e ha fatto bene. Anche io in futuro chissà non ripeterò più questa prova, disposta a firmare con il sangue che mi faccio responsabile delle conseguenze piuttosto che sottopormi di nuovo ad una prova simile. Penso pure che purtroppo viviamo in una società dove è normale essere prediabetici e una donna in gravidanza è un pericolo costante. Non lo nego -purtroppo- ma mi chiedo pure dove sia l'utilità -una volta provata la glicemia – di tenere una donna in castigo fino a fine gravidanza prospettandole i peggiori mali (il diabete è la seconda causa di morte nel mondo ricco e occidentale) se non si comporta bene. Ma non sarebbe meglio prevenire? Ok è un altro discorso. Quindi, sono contenta che l'amica mia si sia risparmiata serenamente anche un solo giorno di tortura.Sono felice felice che abbia trovato la sua ostetrica personale.Sono contenta che abbia trovato giovamento dal corso di yoga per donne incinte che fa nello stesso centro dove andavo io.Sullo yoga posso giurare che sia stata la chiave del mio parto: la concentrazione mentale, i movimenti azzeccati, la respirazione che per 12 ore mi ha tenuta cosciente e vivendo il presente senza pensare nel futuro, nell'espulsivo...tutte cose che nello yoga in generale si studiano: vivere il presente, centrarsi in se stessi, su un muscolo in particolare che sia la schiena per poi passare alle gambe, allo stomaco, al cuore o al niente in particolare.... Non credo che senza ce l'avrei fatta. Sono stata tanto concentrata nel tempo presente durante le contrazioni che sono passata all'espulsivo senza accorgermene!Certo ogni parto è un caso a parte ma sono sicura che le cose le andranno bene. Il suo compagno poi è una persona deliziosa, che l'ha sempre appoggiata e accompagnata e si è letto (LUI!!) un paio di libri miei che gli hanno dato (parole sue) la motivazione finale per liberarsi di tutte le paure. E gran finale poi su pannolini lavabili, fascia portabebé e cure generali di pulizia.Io adoro i Kushies che sono in fibra di bambù: vestono bene, sono abbastanza rigidi quindi non hanno fughe manco per errore, si lavano e asciugano velocemente.Per lei e la beba che arriverà le ho preparato:
  • una pomata contro le ragadi nel caso ce le dovesse avere
  • una macerazione di camomilla e calendula in olio d'oliva per il massaggio post bagno
  • dei fiori secchi di camomilla da usare in infuso per la pulizia degli occhietti
  • una crema con avena e allantoina per la zona pannolino, dove non ho messo nemmeno il conservante.
  • le ho prestato il tiralatte elettrico della Medela perché nel caso abbia ingorghi e la bimba dorme troppo che si rilassi sul divano e si tiri il latte, a me ha aiutato tanto e le ho passato il numero della banca del latte nel caso voglia dornarlo
  • istruzioni per conservare il cordone ombelicale e fare la isoterapia come ho fatto io
  • un libro di omeopatia (che poi io quasi non uso)

E -ho dovuto dirglielo perché era quasi sul punto di andarsela a comprare- le regalerò la fascia ad anelli. Le hanno passato una fascia lunga 5 metri elastica, simile a quella che ho usato io, ma riconosco che in inverno mettersi la fascia se magari piove e tocca per terra tra cappotto e freddo è un impiccio. La fascia ad anelli si può usare dal primo giorno a culla, poi con i piedini fuori, comoda per allattare, da tenere sempre sotto al cappotto, poi si usa sul fianco, è pratica per il papà....se l'avessi scoperta prima l'avrei usata dal primo giorno anche se la fascia lunga -diciamolo-ha il suo fascino, eheheh!
Comunque gliela farò recapitare a casa direttamente in questi giorni.
Il consiglio più grande che le ho dato è stato di non appendere nessun fiocco alla porta ma un bel cartello: NON DISTURBARE.
Io ho veramente odiato chi mi si è presentato in casa e ho fatto pure fatica a far andare via. Per me i primi 20 giorni sono sacrosanti, solo madre, bebè e padre, preferibilmente nel lettone i primi due e padre disponibile e una persona di fiducia nei paraggi ma senza invadenza. Potessi -con questa amica mia- darei la mia disponibilità a lavare, cucinare, portare fuori la spazzatura e fare da scudo a chi si presenta: raccogliere regali, metterli in ordine, smistare le telefonate. Io ho avuto mia suocera che veniva puliva cucinava mi chiedeva se poteva affacciarsi in camera e poi andava via. Poco alla volta abbiamo aperto alle cuginette e cognati e dopo 15 giorni agli amici selezionati. Non so se ha contattato una doula perché l'assista prima e dopo il parto e le faccia da consulente per l'allattamento, io le ho parlato a lungo anche di questo, di come riconoscere i segnali della montata lattea e non farsi prendere alla sprovvista. E sa che può telefonarmi a qualsiasi ora.
E quindi adesso aspettiamo questa bimba che non ha ancora un nome.
Mi sento proprio realizzata!

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