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I conti “malati” della sanità calabrese

Creato il 04 novembre 2013 da Makinsud
I conti “malati” della sanità calabrese

wqLa questione del disavanzo sanitario in Calabria è allarmante. I numeri d’altronde parlano da sé: 2 milioni di assistiti, 39 ospedali pubblici di cui ben 36 fatiscenti, che non rispondono alle basilari norme igienico sanitarie, 2 miliardi e 566 milioni il deficit accumulato, in toto, nella suddetta regione, con 32 dirigenti nel solo ospedale di Palmi che di posti letto ne conta appena venti disponibili.
Il  male della sanità Calabrese si annida nella cattiva gestione delle Asp sempre in perenne deficit di bilancio per saldare i debiti contratti con le case di cura private, laboratori di analisi privati e farmacie operanti sul territorio.

Nonostante tali cifre, i dati  forniti dai tavoli ministeriali  dall’Advisor contabile mostrano l’efficacia delle politiche messe in campo dal governo Scopelliti per ridurre il deficit in ambito sanitario e rendere più efficienti i servizi a disposizione dei cittadini.
Stando a tali fonti la Calabria avrebbe brillantemente ridotto il proprio debito passando dalla cifra astronomica dei 277 milioni di euro raggiunta nel 2007 dal governo Loiero, ad una cifra ben più contenuta nel 2012: anno chiuso con un consuntivo generale di meno 70 milioni.

Nel frattempo, tra annunci positivi e cifre contrastanti, il ministero dell’Economia, lo scroso settenbre, ha bocciato il Piano d’azione per il rientro del debito sanitario, a causa del non raggiungimento degli obiettivi prefissati per l’anno 2012.
Alla sonora stangata, seguirà l’applicazione automatica della maggiorazione dell’addizionale Irpef e dell’aliquota Irap: aliquote che peseranno sulle famiglie calabresi in un momento già non esaltante, con ripercussioni non certo positive rispetto alle tante difficoltà che la crisi economica ha già provocato.

Intanto, è stato nominato il nuovo sub commissario per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi della regione Calabria, Andrea Urbani, scelto dopo l’abbandono del suo predecessore D’Elia, il quale ha definitivamente abdicato, a causa di contrasti insanabili con il governatore Scopelliti sulle tematiche in questione.


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