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I copioni sardi della crittografia amunica. Ma da che cosa?

Creato il 09 luglio 2012 da Zfrantziscu
I copioni sardi della crittografia amunica. Ma da che cosa? L’intersezione (limitatamente alla crittografia amunica) tra gli scarabei che la Scandone propone come prodotti in Sardegna e come importati.
Tra le 20 composizioni  “locali”  col nome criptato di Amun e le 34 “importate”,
solo 2 sono coincidenti.
In B9 e B10 si legge Amun per due volte, in G8 e G9 si legge Amun.
di Atropa Belladonna
Mi sto leggendo lo stupendo catalogo di Gabriella Matthiae Scandone dell’ormai lontano 1975 (G. M. Scandone, Scarabei e scaraboidi egiziani ed egittizzanti del Museo Nazionale di Cagliari, CNR Roma 1975). Ovviamente l’egittologa era ben conscia della presenza di  crittografia amunica negli scarabei sardi, anche se molti pezzi, ben 27, di quelli che lei considera prodotti localmente, le sfuggono.  Avrò occasione di commentarlo estesamente nel futuro, ma mi ha colpito una sua frase “Da ultimo si deve aggiungere che, quando la lettura crittografica è data per gli esemplari eseguiti in Sardegna, essa deve intendersi come derivata dalla copia dell'originale egiziano cui il pezzo sardo va fatto risalire: molto probabilmente nell'ambiente isolano non ci si rendeva conto del senso celato nelle composizioni, le quali venivano riprodotte solo per quello che erano apparentemente, ossia immagini divine e segni beneauguranti e protettori.[…] il paragone con esemplari stranieri non è valido se non in quanto rinvio ad originali che possono essere stati copiati molto tempo dopo l'importazione nell'isola[..]”. 
Per tutto il libro la studiosa ci dice e ripete  che gli esemplari  locali di ispirazione egizia sono stati  copiati  da pezzi  importati. A maggior ragione per quanto riguarda la scrittura segreta  del dio Amun. Se questo fosse vero, però, tutti i  20 esemplari crittografici (in realtà sono 47) che lei definisce “locali”, o almeno la maggior parte di essi dovrebbero avere una controparte tra quelli che lei definisce “importati”. Facendo un’analisi accurata si scopre invece che l’insieme intersezione tra “crittografici locali” e “crittografici importati” è quasi vuoto, comprendendo solo due motivi (figura  1). E come va questa cosa? Non va, non regge dal punto di vista logico: da dove avrebbero copiato? Ma ne riparlerò dopo le vacanze: che sono cominciate, in Terrasanta.

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