Magazine Cultura

I corpi lasciati indietro, di Jeffery Deaver

Creato il 19 ottobre 2013 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

I corpi lasciati indietro, di Jeffery DeaverDa Fralerighe Crime n. 7

Dopo aver parlato nel numero dell’inizio della saga su Lincoln Rhyme, adesso vale la pena di parlare di uno stand-alone firmato ancora una volta da Jeffery Deaver.

Sembra una normalissima serata al Lago Mondac, Winsconsin, quando la polizia riceve una telefonata insolita da una delle case più isolate della zona. Una mezza richiesta di soccorso da parte dei coniugi Feldman, che poi si rivela essere stato un falso allarme. Ma questo non basta allo sceriffo per rassicurarlo, così invia uno dei suoi agenti, Brynn McKenzie a far luce sulla faccenda. Una volta giunta alla dimora si accorge di non essere da sola e di trovarsi sul luogo di un delitto, in compagnia dei due probabili killer. Inizia dunque una lunga fuga tra i boschi in compagnia di Michelle, un personaggio dalla personalità curiosa, amica delle due vittime ed unica testimone del delitto. Tra colpi di scena ed indagini sul filo del rasoio, Brynn dovrà far luce sulla vera natura del delitto prima che sia troppo tardi.

Anche con questo romanzo Deaver dà prova delle sue incredibili doti narrative: lo stile è incalzante, molto scorrevole e assolutamente ben scritto. La cosa – a mio parere – particolarmente degna di nota è proprio
la narrazione: Deaver ha fatto sì che il lettore fosse coinvolto appieno nella corsa per la salvezza delle due donne, coinvolgendolo emotivamente e riuscendo a procurare in lui un certo stato d’ansia che, paradossalmente, rende il libro ancor più piacevole. Inoltre Brynn è un personaggio davvero interessante, ben lungi dall’essere la poliziotta modello d’eroismo che sa di fasullo; attento come sempre ai dettagli, Deaver non tralascia alcun aspetto del suo
background, creando un personaggio sempre coerente e per nulla scontato.

Il voto finale è un 4.5 su 5, una lettura davvero consigliata ad ogni amante del thriller.

Christine Amberpit



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :