I film di animazione di qualche tempo fa trattavano più che altro temi amorosi e romantici, oggi invece si tentano di creare delle commedie animate, senza mancare però di lanciare dei messaggi vari e eventuali su società, storia, famiglia ecc. E’ il caso de “I Croods“, inno all’unione familiare, allo scontro generazionale universale (persino nella preistoria era così), e all’amore di un padre. Ma è soprattutto un inno alla vita stessa, perchè, citando Einstein che diceva “non ho talenti straordinari, sono solo appassionatamente curioso.“, è la storia dell‘umana curiosità che si contrappone a certi dogmi e certi pregiudizi che tutt’ora, dopo milioni di anni, continuano a persistere. “I Croods” sono un mix perfetto, che viaggia all’ombra della commedia con strascichi di adventure film, per parlare della vita stessa. Esaminare con dovizia l’infinità dei temi trattati, che vanno da quelli sopracitati al rapporto tra forza della mente e forza fisica, dal rispetto per la natura selvaggia al rispetto per gli animali, dal rapporto difficoltoso con la suocera (situazione dalla risata semplice a dire il vero) alla mitizzazione dei “rivoluzionari”, risulta pertanto un compito arduo, ma tuttavia non impossibile. “I Croods” sono una famiglia preistorica che vive sotto la protezione del padre di famiglia (voce di Nicolas Cage nell’originale), sicuramente troppo timoroso della “novità” e avverso nel lasciare ai figli le dovute libertà. Se sin da ora avete notato affinità con situazioni familiari ben più moderne, non c’è da preoccuparsi, perchè il messaggio è proprio quello: certe cose non cambiano mai! Un giorno l’adolescente Eep (voce di Emma Stone nell’originale) si ribella alle rigide leggi del padre e si lascia trasportare verso un viaggio, con l’ausilio del giovane “rivoluzionario” Guy (voce di Ryan Reynolds nell’originale), che porterà l’intera famiglia ad una libertà interiore che supera di gran lunga la sicurezza di una (non)vita. “Questo non è vivere, è non morire” è l’urlo di battaglia di Eep, e forse è anche l’urlo di battaglia di chiunque si sente soffocare da determinate realtà. Ma senza lasciarsi trasportare in ben altre divagazioni che rischierebbero di sfociare nel personale, “I Croods” riesce nel difficile compito di immedesimazione dello spettatore nel personaggio, e lo fa facendo ridere di gusto. Probabilmente è figlioccio della saga de “L’era glaciale“, soprattutto per via delle situazioni che si vanno a creare, ma è certamente più marcato il lato sentimentale della vicenda, basti pensare ad esempio che alle scoperte “avveniristiche” come le scarpe o il fuoco, il film raggiunge i suoi maggiori picchi con un cielo stellato, ancora capace di far emozionare e innamorare, con l’acqua del mare ed il suo sconfinato spazio che esaltano ancora la piccolezza dell’uomo, con il soffione, enfatizzato dal discreto uso del 3D, che fa tornare bambini quandoquella sembrava magia. Nonostante prenda in prestito da altri cartoni, come “L’era glaciale” o “Ribelle – The brave“, alcuni aspetti, il film riesce comunque a divertire, a far sognare e a sottolineare determinate realtà. Peccato solo per l’uso non eccezionale di un 3D che ha potenzialità infinite ma che spesso viene usato con troppa cautela piuttosto che farne esplodere l’immaginario. Peccato anche per alcune situazioni forse troppo ripetitive e stantie che potrebbero essere certamente sfruttate meglio. Però una cosa è certa: al cinema, con gli occhialini scomodi per il 3D, e magari una sala semivuota, non si potrà davvero fare a meno che lasciarsi prendere per mano da questa famiglia per andare verso il domani. L’importante è che si scelga il domani giusto, onde evitare cataclismi.
Voto 7/10