In origine erano semplici- per quanto enormi- cerchi perfetti. Poi si sono trasformati in immense figure geometriche, intrecci sinuosi, giganteschi ricami, simboliche rappresentazioni celesti. Sui campi agricoli di mezzo mondo sono comparsi migliaia di questi disegni noti con il nome di Crop Circles – cerchi del grano, per l’appunto. A volte così straordinariamente elaborati da essere vere opere d’arte. E infatti, ora, sono finiti in mostra.
UNA DELLE PROMOTRICI DELLA MOSTRA, MONIQUE KLINKENBERGH
A Devizes, dal 21 giugno fino al 31 agosto, il Museo del Wiltshire- la contea inglese che vanta il maggior numero di raffigurazioni campestri del genere- ospita l’esposizione “Exploring the Mystery and the Beauty of Crop Circles” (“Esplorando il mistero e la bellezza dei Cerchi del Grano”), curata dalla ricercatrice olandese Monique Klinkenbergh e dal collega tedesco Andreas Mueller. Il pubblico può ammirare i Crop Circle più famosi degli ultimi decenni, attraverso le foto scattate all’epoca. Non mancano una storia del fenomeno, dalle sue primissime manifestazioni fino ai nostri giorni, e le possibili interpretazioni.
Di ipotesi se ne sono avanzate molte, senza limiti alla fantasia: di volta in volta, sono stati visti come forme di comunicazione aliena, messaggi inviati da Gaia (la Madre Terra), segni lasciati dal vento o da forze magnetiche. Ma per la maggior parte, gli studiosi che hanno affrontato l’argomento propendono invece per l’origine assolutamente umana.
I Crop Circle sarebbero opera di abili artisti che preferiscono l’anonimato, piuttosto che pagare le conseguenze- anche pecuniarie- dei loro atti di vandalismo. Perché quei disegni impressi nel grano saranno anche magnifici, ma producono un danno ingente alle coltivazioni. E ai contadini non fa affatto piacere trovare le spighe prima ritorte da quei creativi e poi calpestate dai curiosi.
UN CROP CIRCLE APPARSO NEL WILTSHIRE NEL 2013