I danni dell’eccessivo autocontrollo: il panico

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

 Chi non può esprimere le proprie emozioni va soggetto ad attacchi di panico

“Sono cresciuto con la mamma, che fin da piccolo mi ha imposto un autocontrollo eccessivo, ho sempre dovuto bloccare le mie emozioni e la mia impulsività e per lungo tempo sono stato vittima del panico per paura di “esplodere” e di arrabbiarmi. Ho sempre dovuto farmi carico di molte responsabilità, fra cui il suo giudizio. Se non ero all’altezza delle sue aspettative e non avevo la sua approvazione venivo etichettato come un poco di buono, e anche ora che vivo da solo mi sento in gabbia”.

Nell’articolo “Perché in famiglia si litiga così tanto” abbiamo visto che i litigi continui sono dovuti al fatto che mentre con gli estranei si ha abbastanza autocontrollo, con i familiari invece l’autocontrollo va a farsi benedire per cui la permalosità dell’inconscio può estrinsecarsi al massimo.

Il fatto che si litiga troppo non è un bene, ma non è un bene neanche se non si litiga mai.

Infatti, può anche verificarsi il caso in cui con gli estranei ci sentiamo più liberi che in casa: in questo caso il soggetto che non riesce ad esprimersi come vorrebbe, e quindi non riesce neanche ad arrabbiarsi e a sfogarsi, è vittima di un eccessivo autocontrollo.

Tutto ciò che è eccessivo è sempre negativo: anche una virtù esagerata diventa dannosa, se non proprio un’ossessione.

Quando l’autocontrollo è eccessivo forse è anche peggio dell’assoluta mancanza di autocontrollo: infatti chi non può arrabbiarsi, chi non può esprimere liberamente le proprie emozioni, in genere va soggetto ai bruttissimi attacchi di panico e ad altri problemi.

Tuttavia è bene precisare che anche quando viene negata o rimossa, come appunto avviene nel caso di un eccessivo autocontrollo,  la permalosità dell’inconscio non scompare per niente, ma diventa anch’essa eccessiva, tant’è che è proprio la permalosità rinnegata e vagante nell’inconscio a causare gli attacchi di panico e la paura dei prossimi attacchi.

Ciò dimostra inequivocabilmente che per stare bene ci deve essere concordanza di intenti o valori tra conscio e inconscio, altrimenti ciascuno va per il proprio conto e avviene lo scontro anziché la collaborazione e il potenziamento. Detto diversamente, anche tra autocontrollo e permalosità ci deve essere equilibrio, ossia non deve prevalere né l’uno né l’altra. Questa situazione di equilibrio fa si che quando capita un’occasione di incomprensione tra genitori e figli, o tra fratelli, la rabbia scatta ma non viene fuori in maniera esagerata perché è smorzata dall’autocontrollo.

Quindi, quando c’è troppo autocontrollo c’è anche troppa permalosità rimossa, e viceversa; e l’emozione rimossa non viene agita coscientemente perché è senza controllo e ciò causa enormi problemi relazionali, psicologici e fisiologici. Invece, quando c’è sufficiente equilibrio tra i due opposti perché nessuno dei due poli è esagerato, neanche la reazione tra di essi è eccessiva e tutto va per il meglio.


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