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I dati di una catastrofe. “Houston, we have a huge problem!”

Creato il 20 marzo 2013 da Fugadeitalenti

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La gravità della situazione sta tutta in una manciata di dati, resi noti negli ultimi giorni. Dati che non possiamo ignorare. Non serve lavarsi la coscienza, facendo titoloni un giorno qualsiasi della settimana sui giornali. Per poi dimenticarsene il giorno dopo.

Una nazione che ambisce a restare nella “Champions League” del G8/G20 non può che correre immediatamente ai ripari, di fronte a queste evidenze:

-dati Almalaurea: nell’ultimo anno è calato ulteriormente il tasso di occupazione dei laureati. I senza lavoro fra i triennali sono passati al 23% (+4%), fra gli specialistici siamo al 21% (+1%). Crollano i contratti a tempo indeterminato (-13% fra i triennali), le retribuzioni nette a un anno dalla laurea sono di poco superiori ai mille euro, ulteriormente in calo. Almalaurea calcola che in quadriennio le retribuzioni reali per i neolaureati sono diminuite del 16-18%.

-se questi dati vi sembrano pesanti, pensate che l’Istat ci ha messo il suo “carrico da 11″: siamo il Paese maglia nera nell’Ue per laureati. La quota di 30-34enni con un titolo di studio universitario è appena del 20,3%. Fate attenzione al prossimo numero: la nostra media di giovani “dottori” è inferiore del 14,3% alla media europea. Stendiamo infine un velo pietoso sul fatto che, sempre secondo l’Istat, l’Italia è seconda solo alla Spagna -nell’Ue- per l’esclusione dal lavoro dei giovani, e l’unico con bassissime opportunità di occupazione regolare. Solo poco più di tre giovani su dieci lavorano, con un tasso di occupazione del 33,8% tra i 20-24enni. La quota dei Neet è arrivata al 22,7%.

-in questo contesto, possono suonare profetiche le parole del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, l’unico -lasciatecelo dire- a livello istituzionale, che ha compreso a fondo la gravità del problema evidenziato da queste cifre: “occorre un disegno organico, rivolto al futuro, che sappia parlare soprattutto ai giovani“, ha recentemente dichiarato. Secondo Visco, i giovani hanno sofferto maggiormente la grande recessione iniziata nel 2008“. Visco ha rilevato che ”mentre i giovani occupati sono scesi di 7 punti nell’ultimo quadriennio, quelli che hanno scelto di andare all’universita’ sono saliti solo dell’1%. E’ mancata una forte risposta di ricerca di conoscenza, per poter far fronte a un mondo ormai molto diverso. E il nostro sistema economico si sta aggiustando con ritardo – o forse non si sta aggiustando affatto“, ha concluso il Governatore di Bankitalia, prima di chiosare: “capitale umano e investimenti in conoscenza sono importanti. Occorre investire lì“. In un unico discorso, Visco ha assommato: a) la denuncia della condizione giovanile in generale; b) la denuncia di un Paese che spreca non solo i giovan in generale, ma pure quella minoranza di loro che -contro tutto e contro tutti- investe in formazione; infine, c) la denuncia di un sistema-Italia che sia nelle sue componenti politiche, sia in quelle industriali, risulta ormai in drammatico ritardo nelle sfide poste dalla globalizzazione. “Servono riforme“, ha tuonato Visco.

Nell’attesa che le riforme arrivino, i giovani scappano: l’ultima indagine Demos, sul NordEst, ha rilevato che il 76,8% delle donne 15-24enni e i 67% dei loro coetanei uomini ritiene che l’unico modo di fare carriera sia andare all’estero. Il dato scende, ma di poco, tra i 25-34enni: 69,1% di donne e 57,5% di uomini, per risalire fra i 35-44enni: 69% di donne e 64,7% di uomini. Il 76% dei 15-24enni ritiene che oggi avere una laurea non assicuri un lavoro ben pagato. Questo è il parere dei giovani del Triveneto, una delle aree più produttive del Paese.

Un grazie finale alla neopresidente della Camera Laura Boldrini: nel suo discorso di insediamento, ha pronunciato una frase che dimostra una sensibilità assolutamente non scontata, verso il problema: “quest’Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale di una generazione che ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontani dall’Italia“.

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