La Camera ha approvato il taglio di 700 euro netti mensili sugli stipendi dei deputati. Buttiglione: "Sacrifici per essere credibili". Mura (Idv): "Ci aspettavamo modifiche più radicali.
Si è parlato per mesi dei tagli agli stipendi parlamentari. E alla fine arrivano. La Camera approva il taglio di 1300 euro lordi (equivalenti a 700 euro netti) al mese sugli stipendi dei deputati. A questi si aggiunge un ulteriore taglio del 10% per i deputati che esercitano un secondo ruolo, come i presidenti di commissione.
Le spese per i collaboratori saranno rimborsate in modo forfettario solo per il 50% (al momento la percentuale è del 100%), mentre il resto delle spese dovrà essere documentato. Si è precisato inoltre che per i vitalizi dei deputati degli altri dipendenti della Camera si passerà al sistema contributivo.
Contrastanti i commenti in merito. Buttiglione, vicepresidente della Camera afferma con soddisfazione: "C'è il disegno di dire che nel momento in cui si chiedono sacrifici al
Paese, chi ha posizioni apicali, se vuole essere credibile, deve essere
il primo a farli".
In disaccordo è invece la deputata dell'Idv, Silvana Mura: "Dopo aver già votato a dicembre contro i principi della riforma dei
vitalizi, oggi in ufficio di presidenza ho ribadito il voto contrario al
regolamento attuativo di tale riforma. Idv ha votato contro
semplicemente perchè aveva chiesto una riforma più radicale di quella
attuata con il passaggio al contributivo". Aggiunge: "Di fatto la riforma approvata non risolve il problema del costo
economico che la camera dovrà sostenere per le pensioni dei deputati, visto che due terzi della contribuzione è ora a suo
carico per un totale di circa 2400 euro al mese a deputato e poi c'è il
fatto che si applica in concreto solo ai deputati che verranno eletti
nella prossima legislatura, lasciando completamente invariata la
situazione dei tanti che sono cessati dal mandato e dunque percepiranno
il vitalizio con il vecchio sistema". E conclude: "Nelle diverse occasioni in cui abbiamo posto questo problema ci è sempre
stata opposta la questione dei diritti quesiti ed il rischio dei
ricorsi, ma il fatto che già una ventina di ricorsi sono stati
presentati anche nei confronti dell'attuale riforma è la dimostrazione
che si poteva e doveva osare di più".
Che dire? Tagliare i superstipendi di soli 700 euro al mese sembra alquanto ridicolo, no?
Fonte: La Repubblica