In ogni buon romanzo giallo che si rispetti viene creato un detective col compito di risolvere il delitto. L'assassino ha le ore contate, si tratta solo di impostare un metodo d'indagine. La letteratura è ricca di figure di investigatori, alcuni dei quali sono passati alla storia e ora albergano nell'immaginario collettivo. Proveremo ad analizzarli. L'investigatore per antonomasia è senza dubbio SHERLOCK HOLMES, nato dalla penna dello scrittore scozzese Arthur Conan Doyle e che ebbe i natali il 6 gennaio del 1854. Alto e magro, sensitivo e nervoso, amante della pipa e del violino. Egli è ovunque seguito dal fedele Watson, suo narratore e biografo. È il grande maestro del metodo deduttivo, infatti vive le sue giornate analizzando tutto quello che trova e, sebbene le sue conclusioni sembrino assurde, non sbaglia mai ("una volta tolto l'impossibile, quel che rimane, per quanto improbabile, è la verità). La sua citazione più celebre è: "Elementare Watson", passata alla storia per indicare qualcosa di evidente.
Dalla penna della scrittrice britannica Agatha Christie nasce HERCULE POIROT, il piccolo e buffo detective belga dai baffi impomatati e maniaco dell'ordine. Molti sono stati i rifacimenti di questo celebre detective in tv, ma il volto più noto è senza dubbio quello di Peter Ustinov. Protagonista nel 1920 del primo romanzo della Christie, è stato un tempo ispettore della polizia belga e ora lavora come detective privato. Tutti lo scambiano per francese, a causa del suo accento marcato, ma egli ci tiene sempre a ribadire la giusta nazionalità. Ha un intuito infallibile e non ammette l'esistenza dell'inspiegabile. Suscita particolare simpatia nel lettore, perché risulta un misto di buone maniere e piccole manie.
PHILIP MARLOWE è stato creato dallo scrittore statunitense Raymond Chandler e ricalca il modello del cinico poliziotto privato, solitario, che mette ordine a modo suo in una società corrotta dove non arriva la giustizia ufficiale. Le vicende di Marlow sono ricche di scene realistiche e sono state trasposte più volte al cinema, immortalate nelle interpretazioni di Humphrey Bogart e Robert Mitchum. "Il grande sonno" del 1939 ha decretato il successo di Chandler, a cui sono seguiti altri 7 romanzi della stessa serie.
Il commissario MAIGRET deve la sua "nascita" allo scrittore belga Georges Simenon e lavora per la polizia. Protagonista di ben 75 romanzi e 28 racconti, ha fatto la sua prima apparizione nel 1929. Un po' tarchiato, fuma la pipa, indossa bombetta e tipico impermeabile da investigatore. Non è un genio, né un eroe. Conduce una vita normale, insieme alla moglie, Henriette, che vive nell'ombra del consorte. La sua forza sta nella mediocrità di borghese parigino che si lascia immancabilmente coinvolgere nei fatti, entrando in empatia coi personaggi, nonostante i loro misfatti. In questo ruolo rimane celebre l'interpretazione di Gino Cervi.
NERO WOLF è l'investigatore privato misogino, raffinato e buongustaio creato dallo scrittore statunitense Rex Stout. Si basa sulla logica deduttiva, tanto da non aver bisogno di muoversi dal suo studio, dove coltiva orchidee, per svelare un mistero. È un personaggio sedentario, corpulento e amante della cucina. Delega l'azione a Archie Goodwin, il suo braccio destro, il quale ha da sempre un debole per il gentil sesso. Nero Wolf ha fatto il suo debutto nel 1934, e il più ricordato è quello interpretato nell'omonimo sceneggiato Rai da Tino Buazzelli.
ELLERY QUEEN è il protagonista dei racconti di due cugini statunitensi, Frederic Dannay e Manfred B.Lee che si firmano con identico pseudonimo. È un investigatore dilettante, appartenente alla ricca borghesia. Di professione scrittore di romanzi gialli, collabora col padre che è ispettore di polizia e, ovviamente, i casi li risolve sempre lui. Questo personaggio è nato nel 1929, ma ha raggiunto il successo e viene ricordato per una serie televisiva composta da 22 episodi, più un episodio pilota, trasmessa in Italia a partire dal 1979 sui canali della Rai. La particolarità di questo telefilm, dove Ellery era interpretato da Jim Hutton (padre del più famoso Timothy Hutton), mentre il padre, l'ispettore Queen da David Wayne, era che quasi alla fine di ogni episodio, prima di rivelare il nome del colpevole di turno, il personaggio di Ellery si rivolgeva direttamente alla telecamera, e quindi al pubblico, chiedendo se, viste tutte le prove e gli indiziati, qualcuno avesse capito chi fosse davvero il colpevole.