Nota a tutti come Marilyn Monroe, ovvero colei che ha creato il mito immortale della bellezza femminile nel firmamento hollywoodiano nell’epoca del cinematografo, Norma Jean Baker si confessa per la prima volta attraverso i suoi scritti, lettere inedite e diari ritrovati all’interno di due scatoloni dal proprio maestro di recitazione, a cinquant’anni dalla sua morte.
Tutto inchiostro su carta cui Liz Garbus – candidata al premio Oscar con The farm: Angola, USA (1998) – da nel suo Love, Marilyn-I diari segreti (2012) voce tramite F. Murray Abraham, Elizabeth Banks, Adrien Brody, Ellen Burstyn, Glenn Close, Hope Davis, Viola Davis, Jennifer Ehle, Ben Foster, Paul Giamatti, Jack Huston, Stephen Lang, Lindsay Lohan, Janet McTeer, Jeremy Piven, Oliver Platt, David Strathairm, Lili Taylor, Uma Thurman, Marisa Tomei ed Evan Rachel Wood.
Un cast d’eccezione cui si aggiungono, quasi sempre grazie a filmati di repertorio, le testimonianze di personalità cinematografiche del calibro di Jack Lemmon, Lee Strasberg, Susan Strasberg, i suoi biografi Lois Banner e Donald Spoto, il proprio agente Jay Kanter, Eli Wallach e il grandissimo Billy Wilder, che la diresse in Quando la moglie è in vacanza (1955) e A qualcuno piace caldo (1959).
Senza contare John Huston, che firmò, tra l’altro, Gli spostati (1961), suo ultimo film; man mano che viene raccontato come il potente capo della Twentieth Century-Fox Darryl Zanuck la considerasse soltanto una bambola senza cervello e tutta sesso e in che modo la disinvolta e sfrontata sex symbol sapeva sia quando indossare la maschera di Marilyn per un suo fine, sia quando poteva toglierla.
Nel corso della quasi ora e cinquanta di immagini che, comprensiva, inoltre, di testimonianze di Ben Lyon e di una anziana Jane Russell, porta oltretutto a conoscenza dell’infanzia – vissuta tra famiglie adottive ed orfanotrofi – di colei che il regista Joshua Logan considerava una fusione tra Greta Garbo e Charlie Chaplin e che portò con se un certo senso di insicurezza per l’intera carriera da star.
Quasi un’ora e cinquanta di immagini che, destinata, quindi, a rappresentare un viaggio intimo alla scoperta di una bambina dal cuore buono distrutta da Hollywood e che aveva sposato il giocatore di baseball Joe DiMaggio – conservatore italiano completamente diverso da lei – soltanto perché pare fosse fenomenale sotto le coperte, Feltrinelli Real Cinema rende disponibile su supporto dvd, accompagnato, però, anche da un immancabile libro.
Insieme al disco, infatti, troviamo La macchina soffice di Erica Arosio, ovvero ottanta pagine che, con incluse al loro interno le schede di tutti i film interpretati dalla bionda protagonista di Niagara (1953), mirano ad offrire un ritratto empatico dell’ultima diva e del suo crepuscolo.
Insomma, buona visione e… buona lettura!
Francesco Lomuscio