Ma secondo voi il 17 marzo i voli in partenza dall’Italia costeranno meno? No perchè stavo quasi quasi facendo un pensierino sull’eventualità di emigrare il giorno dei festeggiamenti dell’Unità. Non ne posso davvero più di tutto questo tam tam mediatico sul come festeggiare, perchè festeggiare, del tal Comune che regalerà bandiere tricolore, dei cicli di conferenze sul Risorgimento, della polemica sui negozi che devono rimanere chiusi, dei sindacati che insorgono contro l’Ipercoop che tiene aperto, di Emma Marcegaglia che invece consiglia di non interrompere la produzione per festeggiare la patria. In tutto questo, scappare il 17 marzo per andare a Dublino a festeggiare San Patrizio è l’idea più brillante che ho avuto negli ultimi 30 anni. Non vorrei mancare di rispetto al Tricolore, ma questa overdose risorgimentale per una il cui patriottismo ha raggiunto i minimi storici grazie al bunga bunga, è davvero troppo. Dovete ammettere che è difficile provare amore per la propria bandiera in un momento in cui la Lega lotta con le unghie e con i denti per il federalismo fiscale, con il Trota agognante la conquista di Bologna quale roccaforte dei comunisti; il Premier, testimone vivente delle cinque giornate di Milano, che sfoggia ferite che neanche un veterano di guerra, con la stessa espressione con cui Rutger Hauer recitò il famoso monologo di Blade Runner; il colonnello Gheddafi in lenta trasformazione per ottenere le sembianze di un componente dei Rockets che chiede un risarcimento per i danni coloniali degli italiani in Libia per un ammontare di 5 miliardi di dollari. Danni coloniali? Ma a qualcuno risulta per caso che ci siano mai stati altri Paesi che abbiano fatto richiesta di risarcimento per danni coloniali? Tipo l’India agli inglesi? O il Brasile ai portoghesi, o uno dei mille paesi sudamericani agli spagnoli? Avrei proprio voluto vederlo Mubarak andare dalla regina Elisabetta a chiedere i danni coloniali. Ma perchè a noi devono sempre succedere queste cose? Fossimo un popolo di grandi colonizzatori; abbiamo avuto una politica coloniale che rasenta il ridicolo. Va a finire che si crea il caso e piano piano si presentano alla porta anche l’Eritrea e l’Etiopia a battere cassa.
1- un piatto di tortellini in brodo, dopo aver passato un’intera mattina per farli;
2- tornare a casa la sera e trovare il gatto che ha iniziato a fare le fusa appena ti ha vista;
3- fare il bagno al mare all’una di pomeriggio, quando sono tutti a casa a mangiare;
4- prendere l’aereo, qualunque sia la destinazione;
5- Bologna, alle 8 di mattina e alle 7 di sera;
6- i miei genitori che giocano a carte;
7- la sera della vigilia di Natale, il momento in cui si aprono i regali;
8- amare una persona e ritenersi fortunati per questo;
9- Shakespeare, per ogni singola parola che ha scritto;
10- Stefano Benni, per Bar Sport.
Queste sono le cose che mi emozionano e mi emozioneranno per tutta la vita. Ma anche Roberto Saviano mi emoziona, perchè grazie a lui riesco a trovare un motivo per essere orgogliosa di questo Paese. Comunque.