I dieci nomi per il Quirinale del Movimento 5 Stelle.

Creato il 13 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Le votazioni online del MoVimento 5 Stelle, tra intoppi e presunti attacchi hacker, sembrano essere arrivate ad una sintesi.
La base del MoVimento ha infatti espresso la rosa dei dieci nomi che adesso sarà sottoposta ad ulteriore voto, lunedì 15 aprile, di nuovo online, di nuovo con le stesse modalità.
I nomi del voto di lunedì provengono da ambienti i più disparati: compaiono infatti politici di svariati orientamenti, giornalisti, intellettuali, medici, giuristi.
Il post che appare sul blog di Beppe Grillo – intasato dal traffico di utenti che vanno a sbirciare il fatidico elenco – riporta senza troppi fronzoli i nomi di Emma Bonino, Gian Carlo Caselli, Dario Fo, Milena Gabbanelli, Ferdinando Imposimato, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Gino Strada, Gustavo Zagrebelsky e Beppe Grillo.

Un elenco che dimostra come la base del 5 Stelle sia oggetto di spinte differenti, di eclettiche istanze; di come, alla fine, i nomi proposti siano comunque in buona parte figure istituzionali, ben lontane dalla volontà di “scardinare il sistema”.

Il post del blog di Grillo (che figura tra la lista dei nomi, segno che il beppecentrismo è ben lontano dal dirsi tramontato, come alcune voci di dissenso espresse dai cittadini in questi giorni volevano far credere) conclude elogiando il metodo democratico che ha permesso a quasi 50 mila persone di esprimere il proprio voto senza versare un euro, mentre “la coppia Bed & Breakfast Berlusconi e Bersani decideva in segreto il presidente dell’inciucio per salvaguardare entrambi, un atto antidemocratico e ributtante”.

Certo il post non dice tante cose, ombre che offuscano la limpidezza dell’operazione: non ci spiega, per esempio, quanti tra questi 48.282 iscritti al MoVimento abbiano davvero espresso la loro preferenza. Non dice che questi nomi “del popolo” sembrano piuttosto i nomi di una risicata minoranza dell’elettorato italiano. O non riflette sul fatto che sì, i votanti non hanno sborsato un euro, ma è forse più “democratico” fare introiti con il proprio sito proprio promuovendo questo atto di estrema democrazia?

Ma il MoVimento – nel complesso- esulta per la nobile impresa. Certo, sui social network arrivano le prime critiche ad alcuni nomi; come quelle del consigliere comunale di Torino Vittorio Bertola, che dalla sua pagina Facebook scrive “Ci sono comunque buoni nomi però…se becco chi di voi ha votato Prodi gli tolgo il saluto! E sappiate che se per caso scegliessimo Caselli non potremmo più farci vedere in Valsusa”. Quali sono gli obiettivi del Movimento, questa dovrebbe forse essere la prima domanda da farsi, proprio di fronte ad una base così variamente composita.

Insomma, la corsa al Quirinale sembra prefigurarsi sempre più come l’ennesimo momento di tensione in questa primavera politica difficile per il nostro paese.

Articolo di Gabriella Dal Lago.

Foto Armando Punzo, licenza CC BY


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