In questi giorni di sciagura si fa un gran parlare – a vanvera – degli altri terromoti che hanno sconvolto la placida (oddio) esistenza del genere umano. Commentatori improvvisati cercano di stilare classifiche ad minchiam, basandosi su dati sentiti chissà dove.
Gli articoli di certi quotidiani sono senz'altro più precisi dei telegiornali, ma quasi sempre manca un reale quadro d'insieme più ad ampio respiro.
Proviamo dunque noi a scrivere una “classifica” dei disastri naturali – non solo terremoti – peggiori di sempre, prendendo come fascia cronologica quella che comprende l'esistenza dell'uomo sapiens. Mi dimenticherò senz'altro qualcosa, qualche evento ancora più impressionante di quelli riportati qui sotto, quindi sentitevi liberi di integrare le mie cinque nomination. L'ordine in cui li ho elencati non è in crescente ordine di potenza distruttiva, bensì casuale. Le fonti citate sono Wikipedia (versione inglese e italiana), più qualche sito tematico da cui ho preso le immagini.
- Eruzione del Krakatoa
Data: 1883
Luogo d'origine: isola indonesiana di Rakata
Evento: eruzione vulcanica
L'eruzione del 1883 espulse più di 5 miglia cubiche di roccia, cenere e pietra pomice, e generò un suono tra i più forti mai registrati da essere umano - l'esplosione del cataclisma fu distintamente ascoltata fino ad Alice Springs in Australia, e a Rodriguez vicino all'isola Mauritius, e il riverbero delle onde atmosferiche fu avvertito in tutto il mondo. 165 villaggi furono devastati, 36.000 persone morirono e molte migliaia di persone furono ferite dall'eruzione, di cui gran parte a causa dello tsunami che seguì la tremenda esplosione.
L'eruzione generò tramonti spettacolari in tutto il mondo per diversi mesi successivi, a causa del fatto che la luce solare si rifletteva sulle particelle di polvere sospese nell'aria, eruttate dal vulcano nell'atmosfera. L'artista inglese William Ashcroft realizzò centinaia di schizzi a colori dei tramonti rossi intorno al mondo (generati dal Krakatoa) negli anni successivi all'eruzione. Nel 2004 alcuni ricercatori supposero che il cielo, color rosso sangue, del famoso quadro di Edvard Munch L'urlo, realizzato nel 1893, sia in realtà una riproduzione accurata del cielo norvegese dopo l'eruzione.
- Eruzione di Santorini
Data: Metà del secondo millennio A.C.
Luogo d'origine: isola di Thera (Santorini)
Evento: eruzione vulcanica
L'evidenza geologica mostra che il vulcano a Thera avesse eruttato numerose volte nel corso di centinaia di migliaia di anni prima della dell'eruzione minoica.
Su Santorini, c'è uno spesso strato di 60 m di tefra bianca che copre il suolo delineando distintamente il livello del terreno prima dell'eruzione. Questo strato ha tre distinte bande le quali indicano le differenti fasi dell'eruzione. Poiché nessun corpo è stato trovato nel sito di Akrotiri, Floyd W. McCoy, professore di geologia e oceanografia, Università di Hawaii, annota che la popolazione locale abbia, con il pericolo dell'avanzamento della imminente eruzione, lasciato l'isola prima della sua distruzione.
Questa eruzione pliniana provocò una piuma estesa nella stratosfera stimata alta da 30 a 35 km. Inoltre, il magma sottostante al vulcano venne a contatto con l'acqua marina poco profonda dell'insenatura, provocando una violenta eruzione di vapore.
L'evento generò anche uno tsunami alto da 35 m a 150 m che devastò la costa nord di Creta, distante circa 110 km. Lo tsunami ebbe un impatto sulle città costiere quali Amnisos, dove i muri degli edifici furono deformati nel loro allineamento. Sull'isola di Anafi, 27 km ad est, sono stati trovati strati di cenere profondi 3 m, come pure strati di pomice sui pendii a 250 m sopra il livello del mare.
Altrove nel Mediterraneo si sono trovati depositi di pomice causati probabilmente dall'eruzione di Thera. Gli strati di cenere nelle carote perforate sul fondale marino e dei laghi in Turchia, tuttavia, mostrano che la più abbondante caduta di cenere avvenne a est e a nord-est di Santorini.
Si suppone che l'eruzione causò un danno fatale alla civiltà minoica, distruggendo l'insediamento di Akrotiri e causando uno tsunami che distrusse molti insediamenti costieri dell'isola di Creta. Una più recente teoria ipotizza che molto del danno provocato ai siti minoici sia dovuto a un grande terremoto che precedette l'eruzione di Thera.
- Esplosione di Tunguska
Data: 1908
Luogo d'origine: Siberia centrale
Evento: impatto di un meteorite o di una cometa
Alle ore 7:14 locale del 30 giugno 1908 un evento catastrofico ebbe luogo nelle vicinanze del fiume Podkamennaja Tunguska, abbattendo 60 milioni di alberi su 2150 chilometri quadrati.
Il rumore dell'esplosione fu udito a 1000 chilometri di distanza. A 500 chilometri alcuni testimoni affermarono di avere udito un sordo scoppio e avere visto sollevarsi una nube di fumo all'orizzonte. A 65 chilometri il testimone Semen Semenov raccontò di aver visto in una prima fase il cielo spaccarsi in due, un grande fuoco coprire la foresta e in un secondo tempo notò che il cielo si era richiuso, udì un fragoroso boato e si sentì sollevare e spostare fino a qualche metro di distanza.
L'onda d'urto fece quasi deragliare alcuni convogli della Ferrovia Transiberiana a 600 km dal punto di impatto. Si ritiene in base ai dati raccolti che la potenza dell'esplosione sia stata compresa tra 10 e 15 megatoni (40-60 petajoule). Altri effetti si percepirono persino a Londra, dove, in quel frangente, pur essendo mezzanotte il cielo era talmente chiaro e illuminato da poter leggere un giornale senza l'ausilio della luce artificiale.
L'ipotesi più accreditata come causa del fenomeno è l'esplosione di un asteroide sassoso di circa 30 metri di diametro che si muoveva ad una velocità di almeno 15 chilometri al secondo (54000 km/h). La deflagrazione del corpo celeste sarebbe avvenuta ad una altezza di 8 chilometri. La resistenza offerta dall'atmosfera può aver frantumato l'asteroide la cui energia cinetica è stata convertita in energia termica. La conseguente vaporizzazione dell'oggetto roccioso ha causato un'immane onda d'urto che ha colpito il suolo.
-Terremoto di Valdivia
Data: 1960
Luogo d'origine: Cile
Evento: Terremoto
Il terremoto di Valdivia del 1960, conosciuto anche come Grande Terremoto Cileno, fu un terremoto avvenuto il 22 maggio 1960 alle 19:11 UTC. Il suo epicentro è localizzato nei dintorni della città di Valdivia, Cile, con una magnitudo momento di 9,5: è il terremoto più forte mai registrato. Dopo la scossa principale si registrarono una serie di importanti movimenti tellurici che sino al 6 luglio colpirono la maggior parte del sud del paese.
Il sisma fu avvertito in differenti parti del pianeta e produsse uno tsunami, con onde alte fino a 25 metri, che colpì diverse località dell'Oceano Pacifico, come le Hawaii e il Giappone e l'eruzione del Vulcano Puyehue. Il disastro provocò circa 3.000 morti e più di due milioni di sfollati.
- Tsunami di Lituya Bay
Data: 1958
Luogo d'origine: Alaska
Evento: Tsunami
Lo tsunami con il run-up maggiore, ovvero la massima altezza raggiunta da un'onda di tsunami, si è verificato in Alaska il 7 luglio del 1958, nella baia chiamata Lituya Bay: l'onda raggiunse la mostruosa altezza di 525 metri; sarebbe stata capace di ricoprire abbondantemente il Taipei 101 (Taiwan), uno degli edifici più alti del mondo. Tuttavia lo tsunami di Lituya Bay non fu uno causato da un terremoto sottomarino, bensì da un gigantesco smottamento di terra: un'intera montagna era caduta in mare, sollevando l'enorme massa d'acqua. Lo tsunami si verificò davanti agli occhi attoniti degli occupanti di tre barche: due di esse sono state travolte dall'onda e non sono state mai più ritrovate. Tuttavia sulla terza nave era presente un uomo che ha assistito all'intera scena: è l'unico testimone oculare dell'onda di 525 metri. Sul Web sono presenti numerose fotografie degli effetti dell'onda di Lituya Bay, che ha lasciato il paesaggio devastato, portandosi via alberi e rocce: ha perfino strappato i fili d'erba e la terra. Tuttavia l'onda non è riuscita a scavalcare le montagne che circondano quella baia e per questo non può essere considerata l'onda più distruttiva mai registrata: lo tsunami verificatosi nel 2004, nell'Oceano Indiano, aveva un'altezza molto minore ma una forza molto superiore.