I disturbi dell'adattamento compaiono in seguito a uno o più eventi stressanti in grado di influenzare la sfera psichica e quella sociale . I sintomi si sviluppano entro tre mesi dall’esordio del fattore o dei fattori stressanti esolitamente sono transitori avendo una durata non superiore ai sei mesi. Se i sintomi perdurano per più di sei mesi si parla di disturbo dell'adattamento cronico.
Il disturbo dell’adattamento con umore depresso si verifica nel caso in cui la persona manifesti umore depresso, facilità al pianto e sentimenti di perdita della speranza. Quello con ansia è caratterizzato da manifestazioni di irritabilità, preoccupazione, irrequietezza e, nei bambini, dalla paura di essere separati dalle figure alle quali sono attaccati (ansia da separazione). Possono tuttavia manifestarsi sintomi sia depressivi che di ansia; in questo caso si parla di disturbo dell’adattamento misto. Il disturbo di adattamento può anche essere accompagnato da un’alterazione della condotta (disturbo della condotta): in questo caso la persona manifesta violazioni dei diritti degli altri, delle norme e delle leggi della società, inadempienza verso le responsabilità.
E’ importante, quando possibile, intervenire per cambiare quelle condizioni esterne che possono essere modificate perché non generino più intenso disagio nel soggetto. Dal momento che non tutte le cause sono rimuovibili, e che molti cambiamenti sono definitivi, è opportuno che chi reagisce ad uno o piùeventi di vita sviluppando un Disturbo dell’Adattamento si avvalga di unsostegno psicologicocon l’obiettivo diripristinare le condizioni di tranquillità ed equilibrio preesistenti rispetto all’evento pur in presenza del cambiamento e dei suoi effetti concretiQuando i Disturbi dell’Adattamento superano la durata di 6 mesi e sono quindi considerati cronici, infatti, aumenta il rischio di sviluppare anche un Disturbo dell’Umore, un Disturbo d’Ansia o un Disturbo da Uso di Sostanzeche possono essere prevenuti se la persona trova l’aiuto che le serve per adattarsi serenamente alla nuova situazione. Dott.ssa Rita Manzo