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I dollari del 1948

Creato il 24 luglio 2010 da Casarrubea

I dollari del 1948

Achille Marazza, sottosegretario agli Interni nel 1948

Pubblichiamo, di seguito, un documento da noi scoperto  nel 2005 negli Archivi nazionali statunitensi di College Park (Maryland) che ci rivela una delle ragioni della vittoria delle forze centriste nelle elezioni del 18 aprile 1948. Il telegramma  mette in risalto il colloquio dell’ambasciatore Dunn con il sottosegretario agli Interni italiano, Achille Marazza, e specialmente la preoccupazione di quest’ultimo circa la possibilità che le sinistre potessero riconquistare il potere tramite il consenso popolare e, quindi, le libere elezioni. Marazza nel 1942 era stato  in Slovenia e il suo nome era stato incluso, nel 1945, in un elenco di criminali di guerra redatto dalla Repubblica popolare della Jugoslavia, dei quali si chiedeva l’estradizione.

La tesi avanzata da Dunn  sui presunti finanziamenti sovietici al Pci, ci sembra infondata in quanto il Partito Nuovo di Togliatti era una realtà aperta allo schieramento antifascista e in piena sintonia con la Carta costituzionale entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Del resto, come numerosi documenti americani da noi ritrovati rivelano che, dopo Yalta, Stalin non ha alcuna mira sull’Italia che considera, anzi, parte integrante del Blocco occidentale.

G. C.  e  M. J. C.


Mittente: James Dunn, ambasciatore statunutense in Italia

Destinatario: segretario di Stato, Washington D.C. [e successivamente inviato al Direttore della Cia di Washington in data 8 marzo 1948]

Data: 1 marzo 1948

Class. Top Secret

coll.: Nara, Crest  (Cia Records Research Tool)

Oggetto: Telegramma sulla situazione italiana

I dollari del 1948

James Clement Dunn (foto 1921)

I miei telegrammi del 7, 21, e 25 febbraio indicavano la mia crescente preoccupazione sulle prospettive delle elezioni  politiche in Italia.

Sono sicuro che il Dipartimento di Stato concorderà con me sul fatto che, se i comunisti e il Psi controllato dai comunisti dovessero ottenere un risultato  tanto forte da  assicurare loro il rientro nel governo, ciò significherebbe la sconfitta di tutta la nostra politica italiana e l’inizio di una tendenza verso il totalitarismo che risulterà di fatto impossibile da bloccare.

La responsabilità di tale sviluppo ricadrà naturalmente sul popolo italiano. Tuttavia, una vittoria elettorale comunista significherà anche una vittoria delle politiche sovietiche in Italia, in opposizione a quelle statunitensi.

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Dunn elezioni 48

L’Unione Sovietica ha, ovviamente, concentrato i suoi sforzi nel supporto al Pci e i fondi illimitati che sono ora utilizzati dai comunisti per i loro obiettivi elettorali sono il risultato dell’appoggio sovietico.

Nello sviluppo della campagna elettorale risulta fastidiosamente evidente il peso del Fronte socialcomunista, che è ben organizzato e dinamico. Il Fronte mobilita le masse in quasi tutte le regioni italiane e spende  ingenti somme per manifesti, volantini, autobus, bandiere, striscioni, nell’ambito di una strategia  demagogica. Ovviamente, la campagna elettorale è tutta basata sui pericoli del monopolio imperialista in rapporto all’assistenza americana e al piano Marshall. La campagna promette la nazionalizzazione dell’industria e la concessione delle terre ai contadini. I successi di ciò che loro definiscono le “forze democratiche” di Gottwald in Cecoslovacchia, di Pauker in Romania e di Rakosi in Ungheria, sono sottolineati come indicatori della forza del movimento “popolare” comunista che inevitabilmente prenderà il potere in tutta Europa. Con abilità considerevole e con un successo che ci allarma, essi soffiano sulla tendenza italiana a salire sul carro  dei vincitori.

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Dunn Elezioni 48 a

Di fatto, tutti gli italiani non comunisti con i quali abbiamo parlato nelle ultime due settimane, appaiono fortemente preoccupati dell’attuale tendenza dell’opinione pubblica. Essi considerano la loro campagna elettorale miserevolmente piccola e inadeguata in rapporto all’intensa fanfara del Fronte socialcomunista. E ciò sebbene essi affermino di aver raccolto tutto il denaro possibile dagli industriali e dalle singole persone. Essi affermano che la recessione economica, il restringimento del credito bancario, il calo severo dei titoli di borsa e la domanda pesante delle tasse patrimoniali, hanno reso impossibile raccogliere fondi comparabili a quelli dei comunisti.

Il primo ministro in persona mi ha confidato l’allarme che si è diffuso ovunque dopo le elezioni di Pescara. Giorno dopo giorno, arrivano nella nostra ambasciata persone responsabili che sottolineano l’urgenza dell’assistenza che dovrebbe essere fornita dagli Usa alla campagna elettorale dei partiti non comunisti. Una di queste persone, il sottosegretario agli interni [Achille Marazza], sottolinea il fatto di non essere più preoccupato della questione di una sollevazione comunista o di un tentativo di conquistare il potere con la forza. Egli afferma che ora la vera preoccupazione sta nel fatto che i comunisti potrebbero conquistare il potere attraverso regolari elezioni, e ciò perchè sarebbero in grado di vincere la campagna elettorale attraverso l’uso e la spesa di somme enormi a cui non possono attingere gli altri partiti.

Ritengo che sia arrivato il momento per noi di prendere misure appropriate, in modo che le forze  politiche del centro e della sinistra italiane che appoggiano i principi della democrazia, ricevano un aiuto finanziario uguale a quello a cui attingono i comunisti. Io raccomando che questo supporto in denaro sia limitato ai socialisti indipendenti [saragattiani], alla Democrazia cristiana e possibilmente al Partito repubblicano, e che tale  sostegno sia trasmesso attraverso canali non governativi. Il popolo e il Congresso degli Stati Uniti d’America hanno già elargito all’Italia in quest’anno fiscale la cifra di trecentocinquanta milioni di dollari. In totale, gli Usa hanno già speso circa due miliardi di dollari per salvare l’Italia dal totalitarismo e dalla dominazione comunista. Sarebbe incomprensibile, a mio giudizio, che in questa critica fase finale noi ci astenessimo dall’elargire un aiuto aggiuntivo di uno o due milioni di dollari, da utilizzarsi in una campagna elettorale che deciderà il futuro dell’Italia e che avrà un grosso peso sul futuro dell’Europa.

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Dunn Elezioni 48 b

Faccio tali raccomandazioni dopo aver seriamente considerato la situazione. Sono fermamente convinto che la stragrande maggioranza degli italiani non desiderano nel loro intimo che il loro Paese finisca sotto la dominazione comunista. Se il popolo italiano capisse appieno la questione che si pone dinanzi a loro, il risultato delle elezioni sarebbe scontato. Ma non possiamo sperare che essi comprendano il nocciolo della questione, se a una campagna di parte fatta di bugie, promesse e distorsioni della realtà operate dai comunisti, non dovesse contrapporsi la realtà delle forze della democrazia e della libertà individuale contro la schiavitù totalitaria. Per manifestare al popolo questa situazione, abbiamo bisogno di tutti i mezzi di cui dispone una campagna elettorale. Le forze democratiche italiane non saranno in grado di affrontare la situazione se non riceveranno una qualche forma di assistenza.


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