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I dolori di una giovane casalinga disperata di Voghera… in tempi di crisi.

Creato il 19 aprile 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

I dolori di una giovane casalinga disperata di Voghera… in tempi di crisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Enrico Porqueddu. Tempi di magra, di rinunce, di borsa semivuota, di tasche vuote, di pancini rumorosi, di sbadigli amplificati dall’appetito, di noiose lamentele. Insomma, questi nostri tempi di una globale criticità che poco ci fa ragionare.

Famiglie ridotte in povertà che, come si dice, non riescono ad arrivare a fine mese. Di mese in mese, però, continuiamo a dire che non……..arriviamo a fine mese!.

E passano gli anni………….. i bimbi crescono e le mamme imbiancano.

C’è un qualcosa di esagerato, tuttavia, in tutto questo ed è la voglia di mettersi in prima fila anche quando potremmo stare nella seconda. In ultima, mai!, sia chiaro..

Ciascuno di noi sa come gestire la propria esistenza anche quando il frigorifero è vuoto ed un modo per mettere qualcosa sotto i denti lo si trova comunque.

Ecco, se pensassimo a quella bella casalinga che esce di casa per andare al market e che indossa un impermeabilino acquistato per pochi euro e che è ormai vecchietto ma ancora indossabile con decoro, avremmo di fronte non una poverella ma una sobria signora che fa di necessità virtù. Ecco, quella bella casalinga mostra tutto il suo parsimonioso modo di affrontare la giornata.

Così come lei si veste con capi  già da un po’ usati, altrettanto fa fare ai figli. I calzoni del figlioletto più grande vanno a quello più piccolo e così nella scala generazionale. La gonnellina della figlioletta più grande va a quella più piccola.

E l’abbigliamento del marito? Calma, calma!, ci arriviamo.

Allora, il capofamiglia ha un bel guardaroba ma da alcuni anni non acquista niente di nuovo. Che fare?

Giacche, calzoni e biancheria intima si possono riciclare continuamente, anche perchè il maritino, disponendo di una certa varietà di indumenti, oggi si reca in ufficio o comunque al lavoro, vestito di grigio, domani di nero e dopodomani un po’ casual, ed ecco che il gioco è fatto, eppure bene!

Ma non c’è solo il corpo da vestire, c’è anche lo stomaco da riempire!

Allora la bella casalinga esce di casa, destinazione il market per la spesa quotidiana, quando quotidiana può essere.

Acquista qualche braciola di maiale, qualche verdurina e un po’ di frutta, più detersivo necessario.

La spesa è bella che fatta, via a casa, dove sistema nel frigorifero e nella credenza quanto prima acquistato.

Momento di relax, il maritino è ancora al lavoro, i figlioletti ancora a scuola e lei da una sbirciatina alla televisone, ma per poco.

E’ giunto il momento della preparazione del pranzo ed eccola in cucina, meditabonda. – che cucino oggi? -

Di dubbi gliene vengono e molti. Vagola per la cucina, apre e riapre il frigo , spalanca la credenza e si siede un attimo, la testa tra le mani. Amleto la corteggia e i dubbi sono pari a quelli del principe, con la differenza che qui l’essere o non essere si sbatte sulla realtà, lei “è”…. casalinga. Come una brava lavoratrice domestica deve affrontare il “nemico”, cioè il dubbio.

Si alza dalla sedia, riapre il frigo, resta un attimo in meditazione e poi decide.

Oggi minestrone come primo, braciole di maiale per secondo, una insalatina e qualche arancia.

Però, però, la nostra bella casalinga non sembra convinta. Riapre il frigo e che ti vede?, due bistecchine avanzate da ieri, una zuppiera di pastasciutta e un antipastino. Tutto questo ben di Dio, ieri notte, nessuno l’ha toccato.

-   Perchè dovrei  gettare questa roba quando si può mangiare? -

-   Detto, fatto. Riscalda il tutto e allestisce la tavola, tutto bene organizzato. Cavolo! Ma il pane? Anche quello è avanzato da ieri! Questo lo abbrustolisco, insomma lo riscaldo e via alla tavolata.

-   Sembra fantasia, quasi una invenzione.

-   Ma quanto possiamo risparmiare ogni giorno se solo ci fermassimo a pensare a tutto ciò che gettiamo nella pattumiera perchè, intanto, domani è un…..altro giorno?

Featured image, Duomo di Voghera, autore Alessandro Vecchi, opera propria, fonte Wikipedia.


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