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I famosi casi editoriali

Creato il 22 dicembre 2014 da Soleeluna

NON LEGGETE L’ARTICOLO SE AVETE INTENZIONE DI COMPRARE IL ROMANZO!!!

Buongiorno a tutti, in questo lunedì pre-natalizio!

Questa mattina mi sono svegliata con la voglia di scrivere un articolo diverso dal solito. Ci occupiamo sempre di recensioni di emergenti, mai di libri conosciuti, ma oggi voglio fare un’eccezione.

Ora penserete che lo faccia perché ho letto un libro meraviglioso che mi ha segnato l’anima, ma vi contraddico subito perché il mio scopo, in quest’articolo, non è quello di dare una mia opinione su un romanzo famoso, ma di capire come, un libro di questo spessore, è divenuto un caso editoriale.

Di che libro parlo?

978-88-541-7402-3
“IL RAGAZZO CHE ENTRO’ DALLA FINESTRA E SI INFILO’ NEL MIO LETTO”

Già il titolo non fa presagire nulla di buono. È molto lungo, poco incisivo, però, devo ammettere che, a forza di sentirlo e leggerlo in giro, alla fine questo titolo non è poi male perché un pochino di curiosità la stimola. E dopo averlo terminato, mi accorgo che il titolo in questione, ha anche un senso che potrebbe essere letto in due modi differenti. Non dico altro perché poi magari vorrete leggerlo e vi farete una vostra idea!

Comunque, ho comprato questo romanzo incuriosita dalle innumerevoli recensioni positive che ho riscontrato sul web. Non leggo molti Romance, la storia d’amore in genere mi piace se non è fine a se stessa, ma ha qualche risvolto particolare ed è retta soprattutto da un forte intreccio narrativo che non focalizzi l’attenzione del lettore sul semplice fatto che due persone cerchino di stare insieme. Questo libro, al contrario è un vero Romance.

Voglio sviscerarvi la trama e spiegarvi cosa mi abbia lasciata tanto perplessa.

Amber e suo fratello maggiore Jake vivono un’infanzia difficile con un padre violento.

Interessante, penso. Almeno se descritto in maniera non scontata. Ed ecco che, dopo le prime pagine abbastanza interessanti, mi imbatto nelle prime assurdità del romanzo: la madre dei due protagonisti. È vero che in tutti i casi di cronaca, dove si parla di vittime di violenza famigliare, le donne sono sempre dimesse, diventando quasi invisibili, però qui si parla di violenza sui figli e la madre dei ragazzi non muove un dito per proteggere le sue creature. Fingo di non considerare questo particolare, penso che l’autrice voglia focalizzare l’attenzione sul rapporto Amber-Jake e vado avanti aspettandomi di trovare qualche sviluppo, ma non accade. La madre, della quale nemmeno ricordo il nome per quanto è insignificante, non prova alcun tipo di emozione, o almeno l’autrice non ce le mostra. Non lo fa nemmeno quando, di punto in bianco capiamo che ha preso la decisione di lasciare il marito e ricominciare a vivere. Non ci viene raccontato nulla di questa scelta, non viene descritto niente, come se questa famiglia, vessata dalla violenza da sempre, sia andata al supermercato a fare spesa comprando riso al posto della pasta. Tutto qui. Dov’è la paura verso quest’uomo? Dove il sollievo per non averlo più intorno? E com’è possibile che un uomo del genere accetti con facilità di allontanarsi dalla famiglia?

Ma non è finita, perché quando voltando pagina, scopriamo che il padre se n’è andato di casa, troviamo addirittura i due figli minorenni soli. È facile che una madre lasci da soli i figli MINORENNI, dopo aver vissuto questo genere di violenze, per andare a lavorare fuori. Facile e molto credibile! A un certo punto del romanzo, questa donna torna nella storia, di punto in bianco e non lo fa per rivedere i figli, ma solo per avvertirli che il padre ha fatto ritorno nel loro paese con la sua nuova famiglia e desidera rivederli. Ci sarebbero davvero tante cose da dire su questo argomento, ma devo fermarmi o vi racconterò davvero ogni pagina del romanzo. In ogni caso il rapporto dei genitori con i figli, anche nel caso di Liam, è davvero assurdo, inverosimile, addirittura impossibile. E già per questo motivo mi domando come una grande casa editrice, come la Newton, che penso si avvalga di editor professionisti, abbia potuto fingere di non vedere queste grandi incoerenze. Un romanzo non deve essere credibile agli occhi del lettore?

Ma veniamo al punto centrale del libro: LA STORIA D’AMORE!

Come inizia? Liam vede Amber piangere dalla finestra della sua camera e cosa fa? Esce di notte di casa e si mette a dormire con la bambina. Troppo piccoli, anche se l’idea non era proprio male perché queste fighe notturne segnano l’inizio del rapporto fra Liam e Amber che ben presto si accorgono di riuscire a dormire solo uno accanto all’altro. Bene. Ma secondo voi è plausibile che a quell’età un bambino riesca a uscire di casa tutte le notti e passare la notte fuori senza che nessuno se ne accorga? E non lo fa per un lasso breve di tempo, ma quando troviamo il ragazzo diciottenne, scopriamo che l’ha fatto per ogni notte. Dove sono i genitori di Liam? Fino a un certo punto del romanzo, sembrano quasi inesistenti!

Va bene, mi dico, tralasciamo anche questo particolare e concentriamoci su questo rapporto che promette di far sognare.

Liam è un donnaiolo, passa da una ragazza all’altra, così come fa Jake, il fratello di Amber, entrambi casualmente bellissimi e consci dell’ascendente che hanno sulle ragazze. Anche Amber è molto bella, ma sembra non accorgersene. All’inizio del romanzo è una ragazza timida, insicura, segnata dalla tentata violenza sessuale del padre, (dov’era la madre allora, dato che non aveva un lavoro? Perché devono essere stati Jake e Liam a salvarla? Ed ecco il motivo per cui il padre se ne va… I due ragazzi lo riempiono di botte, minacciando di ucciderlo!)

Ho divagato, torno indietro

:D

Liam che dorme ogni notte con Amber senza che nessuno lo sappia, Liam diciottenne, bellissimo che ha un comportamento assurdo nei confronti di Amber. Questi due dormono insieme ogni notte poiché non possono fare a meno uno dell’altro, ma di giorno l’autrice vuol farci credere che non si sopportano. Eppure Liam è sempre pronto a difendere Amber e lei lo cerca in ogni situazione. Quindi…non si sopportano o non possono fare a meno uno dell’altro?

La suspance del chiedersi se i due si metteranno insieme o meno, non esiste. Lo si capisce dalla prima pagina, la curiosità potrebbe nascere dal domandarsi come si evolverà il loro rapporto.

Lo volete sapere?

In un secondo. Un attimo prima non si sopportano, l’attimo dopo si amano.

Non c’è alcun tipo di risvolto in questa storia d’amore, alcuna difficoltà, nemmeno un emozione. L’unica preoccupazione di Amber è che Liam non avrà pazienza per aspettare che lei sia pronta a fare l’amore con lui, pagine e pagine di noia di fronte a questa paura e poi volti pagina e…sono stati a letto insieme, così, come se niente fosse.

Anche i personaggi non sono coerenti con l’immagine che l’autrice voleva far trasparire di loro. Faccio un solo esempio. La timida e insicura Amber, vergine, che accetta di scommettere dei soldi su chi sarà la prossima ragazza che riuscirà a portarsi a letto Liam.

Per tutto il corso della loro storia d’amore Amber non vuole che Jake scopra la loro relazione, chiede a Liam di aspettare quindici giorni, per capire se il loro rapporto potrà funzionare davvero o se lui si stancherà di aspettarla. Quindici giorni? Mi viene anche da ridere. Comunque alla fine Jake ovviamente lo scopre e, dopo aver ammonito per ogni pagina il migliore amico di stare lontano dalla sorella, non fa una piega di fronte alla rivelazione di loro due insieme.

Un’altra cosa che mi ha lasciato davvero perplessa è che Amber, ancor prima di decidere di fare l’amore con Liam, va in un consultorio per farsi prescrivere la pillola anticoncezionale e dopo poche pagine, scopriamo che è incinta. Plausibile, molto credibile che un ginecologo non spieghi a una ragazza minorenne, accompagnata da un’amica altrettanto minorenne, che la protezione contro la gravidanza, parta solo dalla seconda confezione se la pillola non viene presa il primo giorno del ciclo.

Va bene, facciamo ancora finta di nulla. Amber è incinta, il padre è tornato, sembra cambiato, ma scopriamo in due righe che non lo è, ma che usa violenza anche sulla nuova famiglia. Un giorno si reca nella sua vecchia casa e Jake è pronto ad affrontarlo. Amber dovrebbe essere a casa di Liam, dove pare che il ragazzo l’abbia portata. C’è la lite, si alzano le mani e Amber chissà come si trova dietro al padre. Insomma, per farla breve cade e perde il bambino. Ricordo che lei è minorenne, non è orfana, la madre in questo momento è in città, ma indovinate chi sarà in ospedale con lei? Liam! Oddio…ma forse a questo punto lui è già in prigione e la piccola e insicura Amber compirà un atto eroico per salvarlo registrando la confessione del padre e spedendo di nascosto la stessa registrazione a cinque diverse persone, tenendo sempre il cellulare in tasca!

Potrei andare avanti, ma smetto.

Questo romanzo è un’accozzaglia di incoerenze, banalità, assurdità. È completamente privo di emozioni, non trasmette niente al lettore, non lascia un segno se non la curiosità di capire come un romanzo del genere sia diventato un caso editoriale.

Voi cosa ne pensate? L’avete letto? Avete idee diverse dalle mie?


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