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I figli degli uomini ( 2006 )

Creato il 05 giugno 2014 da Bradipo
I figli degli uomini ( 2006 )Londra 2027 : in un mondo oltre l'orlo del collasso in cui le donne non possono più procreare, Theo Faron, professore di storia in cerca di una ragione per vivere e per non lasciarsi morire giorno dopo giorno, assieme alla moglie e a un gruppetto di " cospiratori" cerca di portare una donna , rimasta miracolosamente incinta dopo circa 20 anni, a un santuario in riva al mare , da degli scienziati al fine di far partire un nuovo futuro per l'umanità dopo la sterilità generale.
Ma il percorso è lungo e pieno di ostacoli.
Tra tutte le raffigurazioni del futuro prossimo elaborate nel cinema di fantascienza , quella evidenziata in questo bel film di Cuaron è sicuramente una delle meno rassicuranti.Siamo a Londra,2027, non nasce un bambino da piu'di 18 anni, in strada si vedono catorci di automobile che hanno visto tempi migliori, riscio' a motore che ricordano l'altra parte del globo terracqueo, si vedono cumuli di macerie e di immondizia (riferimenti al presente?) un futuro che non sembra essere progredito affatto,anzi sembra si sia tornati indietro in questo mondo che sembra non avere un domani.
Il protagonista,Theo,una sorta di funzionario statale è un esponente tipico di questo mondo di zombi che ricorda tanto il mondo tratteggiato da Romero nel suo bel film, La terra dei morti viventi.
Theo è abulico,svogliato, lavora solo per soldi e ha pure molti debiti,è lento, tutto gli scivola addosso e non sembra avere  prospettive future come il suo mondo.
Fino a che riappare la sua ex moglie che gli crea la prospettiva, una ragione per andare avanti: aiutare una donna incinta a fuggire dall'inospitale Inghilterra
.E incomincia la sua progressiva trasformazione per diventare un uomo molto migliore di quello prima, addirittura divenire temerario pur di aiutare questa sconosciuta che porta in grembo il mistero di un'altra vita.
I figli degli uomini ( 2006 )
E'un film di inseguimenti, ci sono conflitti etnici, si radicalizza il problema dell'immigrazione (l'Inghilterra ridotta a una marea di bidonville senza colore per profughi e immigrati trattati come bestiame ai confini fortificati), addirittura i protagonisti si trovano in mezzo a un funerale palestinese, si combatte casa per casa, centimetro per centimetro, si combatte tra esercito e terroristi senza sapere che cosa difendere o che cosa attaccare da una parte e dall'altra...è tutta una maceria....
Il bambino rappresenta il futuro di un mondo che non ne aveva...
Il film di Cuaron trae linfa vitale da Clive Owen che da candidato James Bond si trasforma in uomo dimesso,abbruttito dalla vita offrendo una prova decisamente convincente.
Funzionali sono poi le scenografie agghiaccianti che aggiungono angoscia all'angoscia che evoca la mancanza di nascite, si vedono praticamente solo rovine, macerie, violenza, disperazione.
Cuaron adotta uno stile molto vivace con piani sequenza lunghi, scene di massa elaborate ottenendo un ottimo risultato, un film che si insinua nelle pieghe dell'animo e vi rimane con la sua forte carica emotiva.
Il finale non è ovvio.è assolutamente all'altezza del film come raramente succede in questo genere di film in cui la chiusura rappresenta sempre uno scoglio difficilmente sormontabile sempre col rischio di banalizzare tutto....

( VOTO : 8 / 10 ) 


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