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I figli della mezzanotte - Salman Rushdie

Creato il 27 aprile 2011 da La Stamberga Dei Lettori
I figli della mezzanotte - Salman Rushdie
I Contenuti
Pubblicato nel 1981, tradotto in decine di lingue e premiato con i maggiori riconoscimenti internazionali, I figli della mezzanotte è l'opera che ha rivelato al mondo il talento letterario di Salman Rushdie. Il libro narra le vicende dei mille bambini nati il 15 agosto 1947, allo scoccare della mezzanotte: il momento, cioè, in cui l'India ha proclamato la propria indipendenza dall'Impero britannico. Tutti costoro posseggono doti straordinarie: forza erculea, capacità di diventare invisibili e di viaggiare nel tempo, bellezza soprannaturale. Ma nessuno è capace di penetrare nel cuore e nella mente degli uomini come Saleem Sinai, il protagonista che, ormai in punto di morte, racconta la propria tragicomica storia.
Scritto in stile esuberante e surreale, I figli della mezzanotte è un libro imprevedibile, che unisce i caratteri della saga familiare e del romanzo di formazione in un grandioso canto corale, sullo sfondo della storia dell'India del Ventesimo secolo.

La Recensione
I figli della mezzanotte è un romanzo che racconta la storia della nascita e della travagliata crescita dello Stato indiano parallelamente alla bilndung del protagonista, arricchendosi di elementi propri del realismo magico. Alcuni probabilmente non se ne stupiranno: l'India, vero cuore di quell'Oriente esotico e un po' magico tipico dell'immaginario occidentale, appare un luogo dove incantatori di serpenti si mescolano a giovani maghe senza alcun danno per il realismo. Ma a ben vedere, questo non è affatto un romanzo esotico e magico, tanto più che si allontana parecchio dalle atmosfere new age, chiudendo gli occhi sull'India induista-buddhista, preferendovi la parte occidentale, di religione islamica, il confine con il Pakistan, il paese dell'islam puro.
L'impianto narrativo è quello della saga familiare: il narratore, che altri non è che il protagonita stesso, ripercorre la sua genealogia a partire dai nonni, in quella India anglicizzata del primo Novecento che già era stata raccontata da Forster. La storia della famiglia Sinai, dunque, e la storia dell'India - perché entrambe sono destinate ad essere continuamente intrecciate, grazie alla significativa data del 15 agosto 1947, l'indipendenza dell'India e la nascita del protagonista. E così come, inconsapevolmente e consapevolmente, per caso e per precisa volontà, il giovane Saleem si ritroverà a decidere le sorti dello stato indiano, tra secessioni, guerre, brogli elettorali e quant'altro, allo stesso modo la vicissitudini nazionali e la politica interna avranno ripercussioni sulla sua vita, portando ad una escalation di morti e lutti.
Tutto ciò è sostenuto da un grande realismo, da una regia magistrale di personaggi ed eventi e da un'altrettanto azzeccata gestione dei tempi. Lo stile non è da meno, si parla di guerre, di morti e di lutti, ma sorprende davvero la facilità con cui Rushdie riesce a mantenere un tono leggero, aiutando il lettore a mandare giù tutto senza alcuno sforzo. Certo, è anche vero che non poteva essere altrimenti: il romanzo è immenso, risulta spesso lento e incredibilmente pesante. Non è una lettura facile, a volte ci si perde nelle descrizioni minuziose, negli elenchi, nei pensieri tortuosi del protagonista.
Quanto alla componente magica, innanzitutto da segnalare l'originalità nei "superpoteri" di cui sono dotati i bambini della Mezzanotte: quasi a voler rovesciare tutto l'immaginario collettivo dei supereroi, troviamo Saleem dotato di un naso sproporzionato e perennemente congestionato che gli permette, tuttavia, di entrare nel cuore e nella mente delle persone (e, più tardi, di fargli provare una vera e propria sinestesia di sensi, con le emozioni trasformate in odori), e il suo rivale Shiva, dotato di una forza straordinaria racchiusa, tuttavia, nelle sue sole ginocchia. Tutto resta però volutamente sfumato, tranne quelle poche certezze che vengono immediatamente accettate come coerenti al reale. Il resto è un gioco di detto-non detto, di immagini simboliche, e non poteva esser diversamente in un paese che, come dice Rushdie, è in sé una sorta di sogno.
I figli della mezzanotte
è dunque la storia di un ragazzo e di un paese, una storia vivace, triste e divertente e commovente, una storia singolare, ma che "può succedere", perché i bambini della mezzanotte "erano anche figli del tempo, generati dalla storia". Perché, ancora, come dice Saleem, "sono tutto quello che accade dopo che me ne sono andato e che non sarebbe accaduto se io non fossi venuto", e "se volete capirmi, dovrete inghiottire un mondo".
Giudizio: +4stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
  • Titolo: I figli della mezzanotte
  • Titolo originale: Midnight's children
  • Autore: Salman Rushdie
  • Traduttore: E. Capriolo
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • Collana: Oscar contemporanea
  • Formato: brossura
  • ISBN: 8804583606
  • ISBN-13: 9788804583608
  • Pagine: 660 pagine
  • Prezzo: 11,00 Euro
  • Link aNobii: I figli della mezzanotte
I figli della mezzanotte - Salman Rushdie

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