In un fine settimana monopolizzato dalle finali delle coppe, alcune notizie dalle estremità del rugby Pro europeo.
ProD2
Saranno il Section Paloise e il Mont de Marsan le finaliste per il secondo posto del secondo campionato Pro francese. La sfida finale per la promozione al Top14 è prevista nel prossimo weekend.
Pau è alla sua prima finale ProD2: la cittadina (85.000 abitanti) capoluogo della storica regione bearnese (la metà interna dei Pirenées Atlantiques rispetto a Biarritz e Bayonne), è una città storica del rugby del Sud-Ouest, con tre titoli francesi nel palmares (1928, 1946, 1964). C'è arrivata battendo nella semifinale casalinga LaRochelle per 16-14, unica meta del suo trequarti Vainqueur, nomen omen. C'eran pochi dubbi, essendo Pau imbattuta in casa nella stagione, ma i Maritimes avevano probabilmente il roster più da Top14 di tutto il campionato e ci hanno provato fino alla fine. Avessero saputo tener meglio in campionato, soprattutto in trasferta, per arrivare a giocarsi la semifinale in casa, poteva andare diversamente.
La seconda semifinalista è una vecchia conoscenza del Top14, il Mont-de-Marsan, prevalso nella semifinale - derby sui vicini del Dax per 24-20, due mete per parte con doppietta del centro ospite ex Montpellier Sylvain Mirande e 14 punti per l'apertura di casa Antoine Vignau-Tuquet, transitato già un paio di volte tra i due club delle Landes. Anche Dax ha commesso qualche passo falso nel finale del campionato, compromettendo con la semifinale in trasferta e in casa del nemico storico, le prestazioni di una équipe che era stata considerata tra le più innovative e interessanti di quel campionato.
Eccellenza
Campione d'Italia 2011/12 è Cammi Calvisano, guidata dall'allenatore delle sei finali Super10 e dello scudetto 2005 Andrea Cavinato, che ha sconfitto I Cavalieri Prato anche in gara due, prevalendo per 16-14. La squadra guidata da Andrea De'Rossi e Filippo Frati ha combattuto punto su punto ma s'è arresa alla propria minor freddezza, subendo una meta iniziale in prima fase, concedendo molte punizioni e fallendo un paio di piazzati facili, errori decisivi in una partita così aperta. Quanto alla vincente, trattavasi di neopromossa "mascherata", partita già dalla ricostruzione estiva con ambizioni più che palesi; date queste premesse,l'esser riusciti a cogliere l'obiettivo è stata cosa non semplice, vedi discorso fatto per LaRochelle poc'anzi. A detta del coach ha fatto la differenza la fase finale del campionato, dove ha pesato l'esperienza dei suoi uomini squadra Griffen, Marcato e Berne. Toh chi si risente nominare, Marcato: ma alla tournèe americana Brunel porterà Bocchino, piazzatore dall'altra parte. Dev'essere per l'anagrafe, su.
Pro12 - Querelle Aironi
Dal rugby giocato a quello su carta bollata: non è stata ancora ufficializzata la decisione della Federugby di respingere la "manifestazione di interesse" del Viadana alla seconda licenza italiana per il campionato celtico, nonostante fosse l'unica pervenuta. Motivi di opportunità - informare prima il Board celtico, ma evidentemente Dondi ha un numero di cellulare sbagliato - hanno spinto la Fir a mantenere il segreto di Pulcinella, cioè che la seconda franchigia celtica sarà (totalmente) federale.
Un esito scontato dopo l'annuncio che i topi stavano abbandonando la nave. Decisione che significa esborso di 3-5 milioni DI TUTTI in più ogni anno, ma che un aspetto positivo ce l'ha: elimina una finzione, un paravento, un calesse assieme alla figura del presidente Aironi Melegari, troppo ingenuo (e questa non è assolutamente una critica) per sopravvivere in mezzo a cotanto consesso.
Se la Fir in piena fase anale trattiene la cacca, a confermare ci pensa Melegari sulla solita Gazzetta di Mantova: «Non ho avuto alcuna comunicazione ufficiale ma alcuni consiglieri mi hanno detto che i supporti finanziari presentati non sono stati considerati sufficienti».
Ricorderete, Dondi in person ci aveva messo il faccione, affermando davanti al sindaco di Viadana e a un assessore della regione Lombardia, facendo l'occhiolino: Melegari, presenti domanda dài; adesso rutta in faccia a tutta la bella compagnia, che sia già passato anche lui al Movimento 5 Stelle?
Melegari, schifato, annuncia l'uscita di un mecenate storico del rugby italiano: «Con oggi ho finito col rugby. Sono stufo di essere preso in giro». Massima solidarietà e complimenti alla Fir, complimenti vivissimi.
Certo, Melegari, dopo essersi prestato per due anni ai giochetti federali, dalla prima licenza fino alla decisione di affossare gli Aironi per iscrivere Viadana, ultimamente di scuse ne ha avanzate tante. A partire da «l’ingiustificata defezione di Mps, dalla quale non ho mai avuto motivazioni scritte», per proseguire «con i detrattori a cominciare dai parmigiani che da subito hanno iniziato a non onorare gli impegni finanziari» e per finire con le sorpresine Fir: «Non si capisce dove sarebbe la carenza finanziaria, il conto economico è semplice», aggiungendo con (finta?) ingenuità, «E’ stata redatta con precisione anche la disponibilità della riduzione degli stipendi firmata sia dai giocatori che dal legale che rappresenta il nuovo sindacato dei giocatori. Con tutte le fasce di taglio». E' quindi destino cinico e baro?
Noi da tempi non sospetti apprezziamo la fredda e distaccata pax vigilans del Treviso, che tratta ma evita accuratamente ogni confidenza coi Federali, come si farebbe con un lavavetri; riconosciamo però che certi atteggiamenti non sono solo frutto di coraggio e intelligenza: bisogna poterseli permettere.
Da anglosassoni elettivi poco gradiamo chi porti scuse e non soluzioni, ma nei nostri cromosomi latini rimane anche traccia di tomismi come la distinzione tra male minore e male maggiore, e qui non ci sono dubbi. La Fir avrebbe come compito istituzionale quello di "sviluppare il movimento rugbistico", ma crede di poterlo fare in autarchia, e invece di creare un ambiente stabile e incoraggiante per gli investitori, li prende per il naso? Il messaggio lanciato ai (già pochi) privati seri disposti a investire nel rugby, a partire dai Benetton, da oggi è chiaro e forte: fuitevenne. Con questa Fir, è come portare l'Anello avendo Gollum alle calcagna.
Questa la prima reazione nostra, a caldo ma già scontata, nell'attesa come dicono gli avvocati, di poter leggere le motivazioni della sentenza.
Update del lunedì:
Dondi alla fine l'ha trovato, quel numero di cellulare: da cui l'ufficializzazione della Fir del segreto di Pulcinella, oggi alle ore 16.45. Tutto il Consiglio compatto avrebbe votato all'unanimità l'esclusione del Viadana, come da raccomandazione del comitato ad acta presieduto da Saccà. Si va quindi formalmente alla "franchigia a controllo federale" (ah perchè il Viadana cosa sarebbe stato?), ma solo "provvisoriamente": potrebbero arrivare, si auspica vivamente, "nuovi Soci". Non appena sbolliti i fumi. "Preferisco starne fuori per adesso - afferma apertamente, quasi in modo tronfio Alfredo Gavazzi presidente del Calvisano, dopo aver bollato la proposta del Viadana come "un pasticcio" - che non dicano che mi faccio la franchigia coi soldi della federazione". Ah ecco, excusatio non petita, di più, siamo nelle perfette tradizioni italiche degli sgambetti tra vicini.
L'operetta andava forte da queste parti prima di Verdi e dopo è pur sempre melodramma. La dirigenza del Calvisano che evidentemente ama le rivincite servite fredde e parla delle decisioni Fir usando la prima persona plurale - del resto Gavazzi è vicepresidente federale - ha già offerto alla franchigia vitto e alloggio a modico prezzo, ma non ha il campo adatto alla Celtic. Visto che la Regione Lombardia insiste, si potrebbe usare lo Zaffanella, non sempre beninteso, e chissene se i tifosi locali fossero un attimino indispettiti e sconcertati: se ne faranno una ragione, altrimenti peggio per loro ...
Del resto è ancora valido il Dondi-pensiero: "in Celtic ci siamo andati per sviluppare i giocatori della Nazionale, sennò che ci stiamo a fare?". Non sia mai che siamo andati lì per ... vincere?! Per la bandiera, per i tifosi? Ogni minima possibilità di vittoria nello sport più di squadra che esista, si fonda sullo spirito identitario, ma questo la Fir non lo contempla, anzi: l'identità Benetton o Aironi confligge con quella Azzurra, nella visione "federale" (si fa per dire) alla piemontese-risorgimentale.
Per intanto a Viadana è "rompete le righe, si salvi chi può": Mauro Bergamasco si sistema alla Polizia di Stato (Fiamme Oro, gloriose quand'erano a Padova) a far che non si sa (allenatore-giocatore?) e Quintin Geldenhuys è in pole position tra la massa che s'offre a Treviso; Masi dovrebbe far vedere le carte - è vero o no che lo cercava mezza Francia? Quanto a Canale che inizialmente pensava di rientrare visto che posto a Clemont per lui non c'è, meglio accetti l'offerta del Lione in ProD2, prima che ci ripensino.
Magazine Rugby
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