Robert Redford, liberal americano civilmente impegnato, rappresenta un’icona del cinema a stelle strisce, colui che insieme a Paul Newman e a pochissimi altri incarna perfettamente l’ideale del divo bello, pulito, affascinante e, per questo, irraggiungibile nella sua perfezione. Dal 1980 in poi, ad una sfavillante carriera di attore, ha affiancato una convincente carriera di regista. Quiz Show, il suo quarto lungometraggio, tratto dal libro Remembering America di Richard Goodwin, racconta un vero scandalo scoppiato negli Stati Uniti alla fine degli anni ’50. Nel 1958 impazza il gioco televisivo Twenty One, simile al nostro Lascia o raddoppia?, che incolla davanti alla TV cento milioni di telespettatori. Si scopre, però, che il quiz è manipolato a favore dei concorrenti più telegenici. La regia pulita di Redford ben si accompagna ad una sceneggiatura solida che, nonostante alcuni passaggi troppo verbosi, si mantiene sempre coinvolgente. Film d’attori, in cui spiccano John Turturro e Ralph Fiennes che si sfidano in un bel duello televisivo. Quattro nomination agli Oscar (film, regia, sceneggiatura non originale, attore non protagonista Paul Scofield) e nemmeno un premio.
Pungente.