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I fiori di Furano

Creato il 24 maggio 2015 da Patrickc

Tutti pazzi per la lavanda nel nord del Giappone, in Hokkaido: la Provenza dell’estremo oriente. Un post con un sacco di foto.

Furano, quando scendi dal treno, non è mica così accogliente. Case basse e rade, strade larghe perpendicolari, l’assenza apparente di qualsiasi forma, di un centro. Mi rendo conto per l’ennesima volta di quanto le città e in particolare le cittadine giapponesi possano essere anonime. Quando ti fermi in un posto a caso in genere in Giappone spesso trovi questo: uno spazio abitato anonimo e disorientante. Ho smesso di farlo. Furano però — siamo in Hokkaido, nel nord del Giappone — ha un’atmosfera particolare: fra le case, in fondo alle strade, si vedono gli splendidi profili di grandi montagne. Per un attimo sembra di essere in tutt’altra parte dell’Asia. Si sente qualcosa di selvaggio nell’aria. I boschi, i monti ti chiamano.

Furano (foto di Patrick Colgan, 2011)

Furano (foto di Patrick Colgan, 2011)

Io però non ho un mezzo di trasporto. Vorrei avere un’auto. Furano  è  famosa proprio per quello che le sta intorno: per lo sci e per igli splendidi trekking nelle vicine montagne del parco nazionale del Daisetsuzan; per il panorama a colline così-ondulate-che-sembrano-finte nella vicina zona di Biei; per un famosissimo drama (soap opera giapponese) girato qui, Kita no kuni kara (dal Paese del nord); per il vino e per il formaggio (in stile Camembert) che vengono prodotti da queste parti — in Giappone sono una rarità e per questo si fanno visite in queste aziende — e infine per la coltivazione dei fiori, in particolare lavanda. Luglio è il mese migliore e io, con un solo giorno a disposizione, sono diretto proprio lì.

Se volete potete continuare a leggere con la musica di Kita no kuni kara (effetto un po’ strano, vi avverto).

Farm Tomita

I fiori sono belli ovunque e abbiamo splendide coltivazioni anche in Italia (per non parlare degli alberi da frutto quando fioriscono in primavera). Quindi non c’è nulla di davvero speciale in questa fattoria che non sia il contesto, quello che si respira, si osserva: la passione dei giapponesi per questi eventi momentanei, fragili, rari. A Farm Tomita, la coltivazione di lavanda più famosa di Furano arrivano i bus, ma ogni estate viene addirittura costruita una stazione temporanea del treno (si chiama Lavender-batake) per agevolare le visite. E la visita è una specie di festa, assomiglia a un hanami fuori stagione in cui si ‘brinda’ con un gelato alla lavanda invece che col sake.

E poi ci sono tantissimi, splendii fiori. Inutile dire che chi ha una macchina fotografica ha di che divertirsi.

Farm Tomita, 2011, foto di Patrick Colgan

La famosa ‘collina arcobaleno’ non è ancora in fiore (Farm Tomita, 2011, foto di Patrick Colgan)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita, non c’è solo Lavanda (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Un enigmatico messaggio Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

Farm Tomita (foto di Patrick Colgan, 2011)

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