I fiumi di porpora è un film thriller del 2000 tratto dal romanzo omonimo di Jean-Christophe Grangé da lui adattato con il regista Mathieu Kassovitz.
Del cast fanno parte Jean Reno, Vincent Cassel, Nadia Farès e, in due brevi cammei, Dominique Sanda e Jean-Pierre Cassel. Il film ha avuto un seguito nel 2004 con I fiumi di porpora 2 - Gli angeli dell'Apocalisse di Olivier Dahan.
Due crimini atroci a chilometri di distanza, due casi in apparenza senza legami. A Grenoble un cadavere viene trovato orribilmente mutilato. Nello stesso tempo, nella campagna di Lot viene profanata la tomba di una ragazzina morta in un drammatico incidente nel 1982.
Dopo l’apprezzatisimo L’Odio e il criticatissimo Assassins Mathieu Kassovitz ritorna dietro la macchina da presa, questa volta con un film pienamente di genere. Esiste certo uno sfondo di critica sociale all’interno del film, più rivolta a frange deviate che alla società nel suo complesso. Kassovitz stesso dichiara (in un’intervista apparsa su Film TV): "Clonazione, eugenetica, neo-nazismo, skinheads. Ci sono molti temi di attualità nel film. Per questo ha accettato di girarlo? Sono temi di grande importanza, ma costituiscono solo lo sfondo." Purtroppo. Questo è certo un vero peccato perché l’ambientazione del film aveva tutte le carte per porci di fronte a personaggi inquietanti. Intelligentissimi, belli e atletici, "migliori" di noi in tutti i sensi, e proprio per questo capaci di compiere cose eticamente terribili in perfetta coscienza, come avviene nei migliori romanzi di Peter Hoeg. Qui invece la tematica di critica si rivela essere non molto di più che la cornice della vicenda. Nemmeno i personaggi però ne costituiscono il centro. Non ci sono praticamente tentativi di avvicinarci emotivamente ai protagonisti della storia, tanto che dei due poliziotti non sapremo praticamente nulla nemmeno a film terminato (uno ha paura dei cani e non è stato sposato, l’altro arriva dalla città). Tutto lo spazio è occupato dall’indagine, dal ritrovamento dei cadaveri, dagli inseguimenti, eppure anche da questo punto di vista la trama finisce col farsi confusa verso il finale, chiuso da una valanga digitale tanto catartica quando inutile. Esiste un legame fra i due avvenimenti? I due poliziotti incaricati del caso accettano, all'inizio con diffidenza, di lavorare insieme in un'indagine via via sempre più inquietante e ricca di pericoli.
Il poliziotto Pierre Niemans è inviato a Guernon, una piccola cittadina immaginaria sulle Alpi francesi, per indagare su un assassinio brutale. La vittima è stata ritrovata in condizioni agghiaccianti con gli occhi strappati, le mani mozzate e in posizione fetale. Le investigazioni di Niemans lo portano dall'alpinista Fanny Ferreira, che ha scoperto il corpo.
Nella città vicina di Sarzac, invece, il giovane ispettore Max Kerkerian scopre che un gruppo di teppisti ha profanato la tomba di una ragazzina morta a 10 anni nel 1982. Questa banda, per qualche strana ragione, sta cancellando il passato della piccola rubando dalla scuola del materiale prezioso per le indagini.
Le strade dei due poliziotti si incrociano e questi non tardano a scoprire che i due casi, in apparenza tanto diversi, sono collegati, e uniscono le loro forze per risolverli. La verità è talmente lontana dalla realtà che sembra impossibile scoprirla.
Interpreti e personaggi.
Jean Reno: Pierre Niemans
Vincent Cassel: Max Kerkerian
Nadia Farès: Fanny Ferreira
Dominique Sanda: Suor Andrée
Karim Belkhadra: Capitano Dahmane
Jean-Pierre Cassel: Dr. Bernard Chernezé
Didier Flamand: Rettore
Doppiatori italiani.
Nino Prester: Pierre Niemans
Riccardo Rossi: Max Kerkerian
Cristina Boraschi: Fanny Ferreira
Pinella Dragani: Judith Hérault
Maria Pia Di Meo: Suor Andrée
Antonio Sanna: Capitano Dahmane
Luciano De Ambrosis: Dr. Bernard Chernezé
Dario Penne: Rettore
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