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I forconi minacciano di bloccare l’Italia: è questa la cosa più giusta da fare? [Come cambiare la nazione]

Da Amosb


movimento-dei-forconiMi sono appena imbattuto in questa notizia, i forconi, il movimento rivoluzionario nato in Sicilia, per bocca del suo leader Mariano Ferro, affermano che sono pronti ad andare fino in fondo: la protesta ricomincerà il 28 maggio in concomitanza con lo sciopero nazionale degli autotrasportatori e andrà avanti per non meno di 5 giorni già ribattezzati come le 5 giornate di maggio. Mariano Ferro poi afferma che non si fermeranno, che la protesta andrà avanti ad oltranza: “O riusciamo a galleggiare tutti o nessuno”, afferma, “in quest’ultimo caso non andremo a fondo soltanto noi, ma tutti”.

Ora, solitamente in questo blog non trattiamo di questi argomenti, ma parliamo però di responsabilità, di agire, di prendere in mano la propria vita…

Quindi mi sono chiesto, è giusto quello che stanno facendo queste persone? A prima vista stanno agendo, si stanno prendendo la responsabilità del loro futuro, combattono per un mondo migliore… Ma protestare è davvero la via della responsabilità? Può davvero portare a qualcosa di concreto?

Queste proteste vengono messe in campo con l’obbiettivo di indurre i potenti, il governo, a cambiare le sue linee, a costruire qualcosa di buono per questi cittadini: si scende in piazza, si fa la voce grossa, si combatte per indurre qualcun’altro a inventarsi qualcosa che possa risolvere tutti i problemi, minacciandolo di tirarlo a fondo con noi se non lo farà…

Immagino che molte persone condividano queste idee, altre ne abbiano paura in quanto spererebbero in una soluzione pacifica, altri ancora ( ma presumo ormai pochi) le combattono in quanto hanno ancora fiducia nelle istituzioni e credono fermamente che si stia facendo tutto il possibile per risollevare le sorti della nazione e del mondo.

Ora, tutti sono arrabbiati per come vanno le cose, tutti vorrebbero svegliarsi domani mattina e scoprire che qualcuno ha trovato la soluzione a tutti i problemi, ma questa non è responsabilità, responsabilità è agire in prima persona per risolvere i problemi…
Quindi il movimento dei forconi, apparentemente pare esserlo: agiscono, non se ne stanno in casa ad attendere gli eventi…
Ma che tipo di azione è? È una azione costruttiva, che risolve problemi oppure è una azione basata solo ed esclusivamente sulla lamentela?

Estremizzando si potrebbe dire che il movimento dei forconi, come tutti i movimenti che scendono in piazza a protestare dimostrano la stessa responsabilità che dimostra un bambino quando si mette al centro della stanza a piangere perchè vuole l’attenzione dei genitori, vuole che essi gli risolvano i suoi problemi…

Se continuiamo a comportarci da bambini che scalpitano per attirare l’attenzione dei genitori continueremo ad essere comunque nelle loro mani, continueremo a dipendere dalle loro decisioni…

Io credo che il vero atto responsabile, il vero agire non sia quello che sfocia in protesta, bloccare ogni cosa per fare vedere a tutti che abbiamo un problema massimizzando la lamentela, ma consista nel proporre nuove soluzioni, nel costruire e non nel distruggere, nel prendersi la responsabilità di portare avanti la baracca, senza delegare ad altri la soluzione del problema, insultandolo se non ci fornisce ciò che vogliamo…

Il vero atto responsabile è passare da eterni bambini a genitori, passare il fossato e comportarsi di conseguenza, senza lamentele, ma azioni concrete volte a costruire e non a distruggere!


Ma nel concreto cosa possiamo fare? 

 

Credo che sia importante ricordarsi cosa significa democrazia: governo dei cittadini! Il potere è nelle mani del popolo che agisce per gestirlo…

Oggi però non sembra certo così, i governi fanno ciò che vogliono e il popolo rimane a guardare, sperando che qualcuno proponga qualcosa di sensato, qualcosa di positivo, al limite il popolo scende in piazza a piangere, a chiedere soluzioni migliori… Questa non è democrazia! Questo è qualcosa di non molto diverso da una oligarchia in cui i pochi decidono sui tanti!

Credo non sia più il tempo di protestare nelle piazze, di piangere chiedendo l’aiuto dei genitori, ma sia il momento di agire, come?

Dal basso, partendo innanzitutto da noi stessi (e questa è davvero la parte più importante…) poi dal nostro quartiere, dal nostro paese o città: se non riusciamo a cambiare il nostro piccolo paese non possiamo pretendere di cambiare la nazione! In ogni paese per piccolo che sia ci sono “ruberie  legali” di tutti i tipi, sprechi ignobili, bustarelle etc. il nostro piccolo paese è il frattale della nostra nazione, cambiando il nostro piccolo paese possiamo iniziare a cambiare davvero la nostra nazione, perchè lo stato non è un essere onnipotente, lo diventa solo se noi glielo permettiamo, se noi cambiamo i nostri paesi, allora potrà cambiare tutta la nazione!

Cambiare i nostri paesi significa agire, è finito il tempo della lamentela, se vuoi davvero fare qualcosa di buono per il tuo piccolo paese puoi organizzarti, radunare le persone che conoscono le diverse magagne, artigiani, professionisti, semplici cittadini, insieme si può raggiungere una mole tale di informazioni sulle scelleratezze della politica comunale che se diffuse a tutti i componenti del paese ( con una semplice conferenza, con un video messo su internet e fatto conoscere con una lettera a tutti i cittadini etc..) possono fare traboccare il vaso…

Se democrazia significa governo del popolo, allora significa che se chi gestisce il nostro comune si è dimostrato non in grado, se tutto il paese non lo vuole più, allora ci si trova tutti insieme, si destituiscono i rappresentanti del comune e si sostituiscono con dei nuovi, non presi dai soliti partiti, ma scelti tra coloro che davvero vogliono vedere le cose cambiare: il potere è del popolo, non c’è legge che tenga, se il popolo decide, nel suo piccolo comune, che è tempo di cambiare allora è tempo di cambiare!

Se questo non dovesse risultare possibile allora significa che il termine democrazia non viene utilizzato davvero per quello che è!

Rivoluzionato il nostro piccolo paese avremo la forza per rivoluzionare la nostra provincia, la nostra regione, e infine la nostra nazione…

Ogni cambiamento parte dal basso, il potere è in basso, il potere è nelle nostre mani, ma dobbiamo decidere di volerlo utilizzare, non si tratta di usare la violenza ma di usare quella cosa di cui tante persone si riempono la bocca ma di cui nessuno applica davvero il significato: democrazia!

Inutile lamentarsi che tutto va male e aspettarsi la soluzione che piove dal cielo, ognuno di noi può agire, parlarne con i cittadini del proprio paese e organizzarsi, per costruire, non per distruggere!

Ma tutto ciò sarà possibile se e solo se, inizieremo davvero a lavorare anche su noi stessi, se inizieremo davvero a sentire la responsabilità della nostra vita completamente su di noi, se ci libereremo davvero dai condizionamenti impostici fin dalla nostra infanzia, se finalmente diventeremo Re e non più schiavi!

È tempo do scegliere se agire o non agire, ne abbiamo il potere, se scegliamo di non agire allora è inutile lamentarsi, serve solo a consumare energie che potrebbero essere utilizzate per cambiare le cose!

Vi lascio con questa frase di Salvatore Brizzi

Non sei uno schiavo perché qualcuno ti domina, ma qualcuno ti domina perché sei uno schiavo.


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