Si prospetta una settimana di fuoco in Sicilia. Non tanto per le temperature che rimarranno in linea con le medie stagionali, ma per il blocco nazionale dell’autotrasporto che il Movimento dei Forconi, ha proclamato dal 9 al 13 dicembre prossimi in segno di protesta contro la politica del governo.
Va ricordato che un anno fa un blocco simile, attuato solo nell’Isola, bloccò tutte le arterie autostradali, i porti e gli scali aeroportuali, causando notevoli disagi nell’approviggionamento di generi alimentari e carburante.
“Alla vigilia della grande mobilitazione popolare ad oltranza, che inizierà la sera dell’otto dicembre 2013 – si legge nel comunicato del movimento capeggiato dal siciliano Mariano Ferro -, giungono copiose nuove adesioni, da parte dell’Italia che soffre e che da troppo tempo chiede fatti per una svolta radicale: cittadini, comitati popolari, forze politiche. Ciò è indice di una sempre più larga condivisione degli obiettivi che ci siamo dati: per ridare speranza al nostro Paese occorre oggi con urgenza trovare le soluzioni alle tantissime vertenze irrisolte o mandare a casa un governo asservito ai potenti ed un parlamento di nominati, porre fine al far-west della globalizzazione, riprenderci la sovranità popolare e monetaria”.
Il direttore provinciale della Confesercenti, Salvo Politino, non nasconde i suoi timori per le ripercussioni legate alla protesta. “Condividiamo le ragioni che animano la piattaforma di rivendicazioni del Movimento dei Forconi e crediamo fermamente nel diritto alla libera espressione; tuttavia, siamo fortemente turbati dalle possibili conseguenze di un’azione di paralisi sull’economia già stagnante del nostro territorio. Un blocco come quello annunciato rischia di ripercuotersi proprio sull’anello più debole, ovvero quello dei piccoli commercianti che attendono il periodo natalizio per risollevare le sorti di un’annata nera dal punto di vista delle vendite”.
Politino, che rivolge un appello alle istituzioni: “Crediamo che le ragioni di insofferenza legittimamente sollevate dai Forconi possano trovare una sede di interlocuzione più proficua. Invitiamo pertanto il Prefetto a intervenire e convocare un tavolo tecnico per ragionare insieme e presentare proposte di attuazione immediata. Il dialogo sulle sfide che conducono alla ripresa economica e allo sviluppo possono e devono essere affrontate in maniera costruttiva”. Dello stesso avviso è Filippo Guzzardi, presidente Confesercenti Catania :“dopo l’esperienza vissuta in Sicilia con blocchi e presidi a oltranza, ci auguriamo che la protesta stavolta ridimensioni i toni e venga svolta nelle sedi opportune, senza inficiare negativamente sulla già precaria tenuta produttiva delle imprese”.
E tale augurio se lo fanno anche i siciliani…