Published on novembre 1st, 2012 | by Giulio Scaccia
0Ricordo di Ricardo Rodriguez, talento messicano fratello del più celebre Pedro.
Ricardo Rodriguez nasce il 14 Febbraio 1942 a Città del Messico, due anni dopo il fratello maggiore Pedro, anche lui pilota.
Ricardo segue le orme del fratello: comincia con la bicicletta diventando campione nazionale, dopo passa alla moto, correndo e vincendo diverse gare in Messico e continuando fino ai 14 anni, età in cui comincia la sua avventura a quattro ruote, con una Fiat Topolino.
Nel 1957 fa il suo debutto internazionale a Riverside, battendo tutti i suoi avversari nella classe 1,5 litri, con una Porsche RS; bissa il successo di classe con una Porsche Spyder, al Nassau Tourist Trophy.
Nel 1958, a sedici anni, gli viene rifiutata l’iscrizione alla 24 di Le Mans che avrebbe dovuto correre con il fratello, perché considerato troppo giovane per partecipare alla manifestazione. Dopo questa falsa partenza, i due fratelli possono partecipare insieme alla gara nel 1959, a bordo di una OCSS 750 ma non riescono a terminare la gara.
Insieme al fratello partecipa con il team NART (North America Racing Team) ad alcune gare europee, grazie anche al legame con Luigi Chinetti, la cui squadra era la migliore con le sportive non ufficiali. Nel 1960 partecipa con il fratello alla 12 ore di Sebring, ma si ritirano. Corrono insieme poi la Targa Florio, dove arrivano settimi al traguardo, ma primi della loro categoria. Segue poi un ritiro alla 1000 km del Nurburgring, mentre al Nasseu Trophy arrivano secondi.Ricardo riprova quindi a partecipare alla 24 ore di Le Mans, non in coppia con il fratello, ma con André Pilette sulla Ferrari 250 TR59 della NART, vettura con cui si piazza al secondo posto diventando il più giovane a salire sul podio nella gara francese.
Nel 1961 partecipa ancora con il fratello ad altre gare con la scuderia NART: alla 12 ore di Sebring arriva terzo, alla 1000 km di Nurburgring alla 1000 km di Monthley vincono. Partecipa di nuovo con il fratello alla gara di Le Mans ma i due sono stati costretti al ritiro.
Il giovane pilota, notato da Enzo Ferrari, fa il suo debutto nel Gran Premio d’Italia di F.1 diventando il più giovane pilota a debuttare nella massima serie (sarà battuto poi solo da Mike Thackwell e recentemente da Jaime Alguersauri); nelle qualifiche fa segnare il secondo tempo, alternandosi poi al comando della gara a con Phill Hill e Richie Ginther, fino a quando un guasto alla pompa della benzina non blocca la sua corsa e lo costringe al ritiro.Nel 1962 partecipa con il fratello ad alcune gare con la scuderia NART: corre alla 12 ore di Sebring dove è costretto al ritiro, arriva secondo alla 1000 km del Nurburgring e insieme al fratello vince la 1000 km di Monthley. Di nuovo partecipa con il fratello maggiore alla 24 h ore di Le Mans ma è costretto al ritiro.
Intanto Ricardo diventa pilota ufficiale della Ferrari, nonostante il momento difficile: si ritira al gran premio di Olanda, arriva quarto al Gran Premio del Belgio conquistando i primi punti, e diventando il più giovane pilota a raccogliere punti iridati (sarà battuto da Jenson Button e dopo da Sebastian Vettel).
Dopo aver saltato il Gran Premio di Francia e di Gran Bretagna, partecipa al Gran Premio di Germania dove conquista un sesto posto ed all’ultima gara valida per il mondiale di Formula Uno a cui partecipa arriva ottavo. Ricardo corre anche la Targa Florio, vincendola in coppia con Mairesse e Gendebien.
Dopo che Ferrari decide di non partecipare alle gare extra-europee, Ricardo pensa di partecipare lo stesso alla gara (non valida per il mondiale di Formula 1) del Messico: guida per il team di Rob Walker, che schiera una Lotus. Nel tentare di battere il giro veloce di John Surtees durante il primo giorno di prove, la sua vettura si schianta contro il terrapieno alla terribile curva Peratalda, forse per un cedimento della sospensione, o forse a causa dell’inesperienza del pilota nell’affrontare tale difficile passaggio. E’ il 1° novembre del 1962.
contributo di Chiara Zaffarano