"I fratelli Zemganno" è la storia di un sogno, verso il quale è tutta tesa la vita di due acrobati, l'ombroso Gianni e il solare Nello, due fratelli che, nonostante la differenza d'età, sono legati da un amore e da un'affinità intensissimi. Quando, alla morte dei genitori, Gianni decide di vendere il circo, i fratelli, dopo una tournée in Gran Bretagna, sono chiamati a dar prova della loro maestria al prestigioso Circo di Parigi, dove riscuotono un grande successo. Perfezionare la loro arte, realizzare quello che nessuno ha mai osato, sembra essere l'unico interesse di Gianni e Nello, la loro ossessione, fin quando la tragedia verrà a sconvolgere la loro esistenza e solo l'affetto che li lega, sempre più esclusivo, potrà sopravvivere.
Recensione
Morto Jules, in Edmond de Goncourt viene meno l'ossessione di fare dell'opera letteraria lo specchio fedele della realtà, dichiara anzi di sentirsi infastidito e a disagio di fronte alla "verità troppo vera".
Nella prefazione al romanzo afferma infatti:
Così, stavolta, ho lavorato di fantasia, a metà tra sogno e ricordo.
Con I fratelli Zemganno, l'autore sembra smettere il camice dello scienziato intento all'indagine spassionata del reale per addentrarsi in una scrittura più autobiografica, che per certi versi si avvicina a quella del Diario. Protagonisti dell'opera sono due fratelli, artisti circensi, legati da un profondo affetto e da una grande complicità che determina il loro successo come acrobati. Il lavoro è la loro più grande passione, o meglio, l'unica. All'Arte hanno sacrificato tutta la loro vita:
Gianni si sentiva pieno d'amore per il suo mestiere. Lui era acrobata per vocazione. Non era mai stanco di ricominciare un esercizio che gli veniva chiesto, e il suo corpo, in movimento tra gli applausi pareva non volersi più fermare. Dall'esecuzione soddisfacente di un numero, dall'eleganza e dalla correttezza della sua riuscita, traeva una gratificazione infinita.
Hanno educato i loro corpi con una disciplina ferrea e costrittiva in modo da renderli un perfetto strumento di lavoro.
[Corpi] nella cui giovinezza si andava delineando il disegno della forza [...] e ogni torsione del busto faceva correre per un istante lungo le reni, sotto la pelle, le forme plastiche dei lunghi fasci nervosi delle inserzioni profonde.
Tuttavia ogni atleta sa che il corpo, per quanto educato, rimane comunque un elemento delicato, potenzialmente fragile. La donna, nella concezione dei Goncourt e, di riflesso, in quella di Gianni e Nello, è capace di trasformare l'ordine in caos, di distruggere il meccanismo perfetto del corpo. Per preservarlo il più possibile i due fratelli scelgono quindi la castità. Talvolta però tentare di fuggire la donna, evitare ogni coinvolgimento sentimentale non basta, perché proprio il suo rifiuto risulterà fatale ai sogni dei due acrobati.
La misoginia di Edmond viene quindi trasferita ai due fratelli Bescapé e, proprio in questo romanzo che non vede protagonista l'universo femminile bensì quello maschile, la donna acquista più che mai la sua valenza simbolica di eterna nemica non solo dell'uomo ma dell'arte stessa.
Giudizio:
+4stelle+
Dettagli del libro
- Titolo: I fratelli Zemganno
- Titolo originale: Les freres Zemganno
- Autore: Edmond de Goncourt
- Traduttore: Catherine McGilvray
- Editore: Fazi
- Data di Pubblicazione: 2003
- Collana: collana
- ISBN-13: 9788881124473
- Pagine: 241
- Formato - Prezzo: Brossura - 15,50 euro