Ogni giorno, oltre 3 milioni di lampi illuminano i cieli del pianeta. Si tratta di circa 30 bagliori al secondo che sembrano concentrarsi in particolare nelle 100-200 tempeste che su base annuale vengono registrate nei tropici, specialmente in Sud America e in Africa.
Il fenomeno dei fulmini di Catatumbo, tuttavia, sembra essere unico nel suo genere: alla foce del Catatumbo, Venezuela, dove le acque del fiume si immettono nelle paludi del lago Maracaibo, sosta una massa di nubi temporalesche che, per quasi metà giornata, crea un arco voltaico ampio oltre 5 km che genera in continuazione fulmini su fulmini.
Questo arco genera oltre 280 scariche elettriche all'ora, 10 ore al giorno, per circa la metà dell'anno. Le scariche da nuvola a nuvola hanno una frequenza di 16-40 al minuto, un'intensità di 400.000 ampere, e sono visibili da quasi 400 km i distanza. Si stima che l'area produca oltre un milione di scariche elettriche nell'arco di 365 giorni.
In realtà, il fenomeno temporalesco di Catatumbo non ha nulla di così particolare, se tralasciamo il fascino di una frequenza così elevata di fulmini. Il dato realmente interessante è che inizia sempre allo stesso orario, sopra la stessa località, e per 140-160 giorni all'anno da (pare) qualche migliaio di anni.
I primi resoconti che parlano dei lampi di Catatumbo risalgono alle fine del 1500. Oltre un secolo dopo, abbiamo descrizione della tempesta di fulmini dal naturalista Alexander von Humboldt e dal geografo italiano Agustin Codazzi: al tempo veniva definita "Il Faro di Maracaibo", dato che i fulmini erano visibili dal mare a miglia e miglia di distanza dalla costa.
Ci fu anche un episodio in cui il celebre corsaro inglese Francis Drake, lanciato in un attacco a sorpresa contro la città di Maracaibo, fu costretto ad abbandonare i suoi propositi dopo che la sua nave venne individuata a causa dei continui bagliori della tempesta.
Le particolari caratteristiche di questa tempesta di fulmini derivano da una combinazioni di elementi atmosferici, geologici e idrologici. Le paludi del lago Maracaibo sono circondate su due lati dai Monti Perijá, che fanno parte della catena andina e raggiungono i 3.750 metri di altezza su livello del mare; il terzo lato, invece, è coperto dall'ancora più alta Cordillera de Mérida (4.981 metri).
Il vento che proviene dall'oceano accumula calore e umidità passando nei pressi del lago e delle paludi, e vengono a crearsi cariche elettriche che successivamente saranno destabilizzate dall'incontro della massa d'aria con le Ande. Le tempeste hanno luogo generalmente ai piedi delle montagne, mentre la piana di Maracaibo, dove scorre il fiume Catatumbo, è spesso libera da nubi durante la notte.
Secondo alcune ricerche condotte negli anni '60-'70 e, più recentemente, studi condotti da Nelson Falcón, il metano prodotto dalla decomposizione del materiale organico della palude e i depositi di petrolio nel sottosuolo sarebbero la causa principale dall'enorme quantità di fulmini osservata a Catatumbo: sollevato dal vento, il metano darebbe luogo ad una collisione di gas ionizzati all'interno delle nubi, creando un'incredibile sequenza di fulmini.
In realtà, al mondo esistono altre tempeste di questo tipo, e generano anch'esse quantità impressionanti di fulmini, ma non sono così "stanziali" come i Lampi di Catatumbo. L'ipotesi del metano non sembra reggere molto se consideriamo le differenti condizioni ambientali in cui questi fenomeni sono stati osservati in altre parti della Terra.
Una notte di gennaio 2010, la tempesta cessò improvvisamente la sua attività. Non è la prima volta che capita: nel 1906, dopo uno terremoto sottomarino di magnitudo 8.8 seguito da uno tsunami, i fulmini sparirono per far ritorno solo tre settimane dopo l'evento.
"E' una cosa che non ha precedenti" dichiarò Erik Quiroga, ambientalista ed sedicente esperto dei Lampi di Catatumbo. "La tempesta è sempre stata con noi" affermarono nel marzo 2010 alcuni pescatori del villagio locale di Congo Mirador. "Ci guida durante la notte, come un faro. Ci manca".
La scomparsa dei lampi di Catatumbo, durata fino ad aprile 2010, sembra essere stata causata da una grave siccità che ha colpito il Venezuela: il livello dei fiumi si è progressivamente abbassato, causando un cambiamento nello schema di fattori ambientali che davano origine alla tempesta. Ma dato che non si ha ancora certezza di cosa conferisca al fenomeno le sue particolari caratteristiche, la spiegazione fornita rimane soltanto l'ipotesi più probabile tra le molte formulate in occasione della sparizione dei fulmini.
"E' stata la più lunga sparizione della tempesta di fulmini negli ultimi 104 anni" spiega Quiroga, sostenitore dell'ipotesi che vede la siccità come la causa della scomparsa del fenomeno. "Questo è un dono unico, e stiamo rischiando di perderlo".
Catatumbo lightningCatatumbo lightning in Venezuela: Overview and Myths