Magazine Racconti
Lucia Moberg ha quasi sedici anni. Suo padre, docente universitario, ama ancora raccontarle le fiabe della tradizione nordica, opportunamente epurate delle parti più crude e violente. Eppure, quando Oscar Moberg viene ucciso in un tentativo di rapina, saranno proprio la violenza e il colore del sangue, fino a quel momento sconosciuti, a dipingere la vita di Lucia come la più agghiacciante delle tele. L’indagine finisce nelle mani di Greta Hurd: quarant’anni, indurita dai casi nella omicidi e dal pessimo rapporto con la figlia. Lei non crede alla storia della rapina e, mano a mano che scava nella vita di Lucia e di sua madre, scopre di aver spalancato la porta di un inferno.
Tra crudeltà umana e incubi ispirati alla mitologia nordeuropea, Derek Nikitas scrive una storia che scavalca le barriere del genere e analizza in modo spietato la provincia americana, come prima di lui avevano fatto solo maestri come Cormac McCarthy e Daniel Woodrell.
“Sono da sempre un’ammiratrice dei thriller di Derek Nikitas: eleganti, coinvolgenti, di rara sensibilità.”JOYCE CAROL OATES
Clicca qui per leggere un anteprima!La mia recensione
“I fuochi del Nord” è un romanzo che mi ha incuriosito fin dalla prima volta che ne ho letto la trama; grazie a SoloLibri.net ho avuto l’opportunità di leggerlo e devo ammettere che ha superato ogni mia più rosea aspettativa.
Mi aspettavo un giallo classico, di matrice scandinava – pur non essendo ambientato in Svezia, infatti, attinge gran parte della sua carica evocativa dalla mitologia nordeuropea –, probabilmente condito da un sapiente tocco di azione; non ero certo preparata a leggere un romanzo così eclettico, che scavalca, supera e sintetizza generi letterari diversi, creando un’opera unica nel suo genere ed estremamente originale, oltre che ben scritta.La neo-nata collana Revolver (casa editrice BD) e l’autore, Derek Nikitas, regalano al lettore una favola noir in cui il thriller e la fantasia si incontrano per dar vita a una trama ricchissima di colpi di scena, altamente imprevedibile, che catapulta il lettore in un mondo in bilico tra realtà e mito. Affascinante è anche l’ambientazione, una provincia americana che in pochi hanno saputo descrivere realisticamente come Nikitas, che riesce a essere crudo e al tempo stesso commovente, fornendo ai lettori affreschi e immagini così particolareggiate da poter ambire a replicare quasi la realtà.Lucia Moberg ha quasi sedici anni quando assiste all’assassinio del padre, Oscar Moberg, freddato nel parcheggio di un centro commerciale da una mano assassina che la ragazza, raggomitolata sul sedile di dietro, non riesce a vedere in volto.
Da quel momento in poi, la sua vita cambia radicalmente e non solo perché da un giorno all’altro viene privata del padre più amorevole del mondo, che amava raccontarle le fiabe della tradizione nordica (era infatti svedese) e la coccolava come se fosse ancora una ancora bambina; subito dopo questo evento, Lucia – detta Luc – si trova ad affrontare un altro, enorme trauma: sua madre, infatti, incapace di accettare la morte del marito e di prendersi cura di Luc, tenta il suicidio lanciandosi da una roccia a strapiombo sul mare… (continua a leggere la recensione su SoloLibri)
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