Ogni regime ha le sue figure di confine, frontalieri che fanno la spola tra i poteri di maggioranza e di opposizione, portatori d’acqua che vanno la dove li porta il portafogli. Nemmeno voltagabbana in senso proprio, ma molto peggio, l’area grigia che prende dove può, servitori e traditori di molti padroni. Gente d’intrigo, che tenta di spacciare le giravolte come equilibrio. Certo che questa rotta verso i denari in Italia ha indicato fino ad ora una sola direzione: i palazzi e le ville di Silvio. E loro sono scivolati lungo la china, un po’ troppo, ora che il sistema è entrato in crisi.
Ma niente paura, tutto si risolve. Così nei dintorni di Palazzo Grazioli alcuni di questi personaggi, esposti e nascosti dietro Reti, società di lobbying e public affairs nata nel 2000, faranno domani il “funeral party” al berlusconismo e all’antiberlusconismo. Come se fossero la stessa cosa. E tra questi giganti dell’opportunismo, spicca Claudio Velardi ex comunista, ex dalemiano, ex spin doctor della Polverini e di Lettieri, ex maneggione tra Napoli e New York, con la paura di rimanere semplicemente ex.
Non si sa in che cosa consisterà la festa, ma da buoni furbastri i necrofori del loro stesso passato, ci provano col web. Dal momento che la rete è stata il motore del cambiamento di umori e percezioni, ecco che si sono dati da fare per diffondere la cosa su twitter e si facebook , si parla di Berluskoske da dare in premio ai vincitori di non si sa che cosa. Insomma qualcosa a metà tra la pesca parrocchiale e nuovi media.
Nessun ragionamento, nessun sputtanamento: solo essere presenti con la futilità e l’ambiguità di sempre. Però anche volendo non riuscirebbero a metter fuori il naso dalla goliardia della quale hanno vissuto a coté del potere. Chissà cosa faranno una volta che saranno messi di fronte all’ira dei derubati di salari e diritti anche grazie alle coreografie di damerini e cortigiani come loro. Poveretti, ancora pensano di cavarsela con uno scherzo.